Mentre scrivendo ai docenti ed al personale scolastico, alla vigilia del ritorno all’attività, la ministra Azzolina si auto-esalta al punto da considerarsi come l’artefice di un momento storico per la scuola, nelle stesse ore l’Anci (Associazione nazionale dei Comuni italiani) e l’Upi (Unione delle Province d’Italia), di concerto hanno già ‘avvertito’ che nell’ambito della Conferenza Unificata (attualmente in corso), si sarebbero presentati per denunciare le gravi lacune che al momento caratterizzano il trasporto pubblico locale, soprattutto in vista della riapertura delle scuole. Insomma, non è la scuola di per sé ma, ovviamente, l’indotto che tale istituzione comporta, dando vita ad vera e propria ‘filiera’ di costi che certo non inizia e finisce salendo i gradini dell’ingresso si un qualsiasi istituto.
Come si suol dire ‘le chiacchiere stanno a zero’: urgono ‘subito’ molti fondi in più per garantire i servizi di trasporto – sia pubblico che scolastico – considerando l’intervento di servizi aggiuntivi. Nello specifico le risorse quantificate per potenziare il solo trasporto scolastico ammontano ad almeno 200 milioni di euro. Per tale motivo viene espressamente chiesto di ricorrere con urgenza al decreto interministeriale, affinché si appresti all’erogazione dei 20 milioni appositamente previsti dal decreto legge rilancio da assegnare ai Comuni, a compensazione delle aziende di trasporto scolastico nel periodo del lockdown.
Ma non solo, altro tema ‘caldo’, rilevante per le già ‘assolate’ casse di comuni e province, riguarda la richiesta dei contributi da destinare all’affitto di spazi od immobili da ‘trasformare’ in luogo didattici (quando non proprio aule). Fondi che vanno a coprire i costi determinati dall’acquisto o dal noleggio – quando non a leasing – ad esempio, di componenti modulari temporanei. Una questione che in realtà sia l’Anci che l’Upi avevano già fatto presente alla ministra Azzolina attraverso una in una lettera dove, nel dettaglio, è stato spiegato che gli enti locali denunciano un fabbisogno complessivo di circa 300 milioni, quando invece, ad oggi la copertura disponibile è di ‘appena’ 70 milioni di euro.
Max