Una festa autentica e calorosa con una grande partecipazione quella svoltasi presso una nota pizzeria anziate lo scorso venerdì 24 gennaio, organizzata per celebrare i 93 anni dalla nascita del Pci.
Numerosi i partecipanti, provenienti non solo da Anzio ma anche da molti comuni limitrofi come Nettuno, Ardea, Pomezia, Albano, Genzano, Latina, Cisterna e Roma. Tra i partecipanti spiccava una significativa presenza di giovani, a smentire il cliché del comunista nostalgico e fuori della realtà. Nel suo intervento il Direttore di Liberazione.it ha ricordato la peculiarità del comunismo italiano, essenziale e decisivo sia nella lotta al fascismo sia all’instaurazione della stessa democrazia nel nostro paese. Averne abiurato l’insegnamento da parte di troppi sta infatti mettendo a rischio le conquiste democratiche e sociali del dopoguerra: le ultime vicende dell’obbrobriosa e anticostituzionale legge elettorale del duo Renzi/Berlusconi è solo l’ultimo esempio in questo senso. Secondo Greco: “Noi comunisti non siamo dei custodi di icone ma siamo dei rivoluzionari! E il rivoluzionario, secondo Gramsci, si differenzia dal «progettista parolaio» perché concepisce il progetto e il regolamento per la sua attuazione, creando uno strato intermedio di persone qualificate per portarlo avanti.” Da ciò si evince l’importanza del marxismo per l’analisi della situazione concreta attuale, e della necessità di fornirci di una cassetta di attrezzi adeguati per realizzarla. Chi condivide la necessità di trasformare la società, è tenuto ad intraprendere una adeguata formazione culturale e scientifica, solo così si potrà realizzare, secondo Greco: “Quell’inaudito sviluppo della democrazia in cui consiste l’autogoverno dei mezzi di produzione da parte dei lavoratori uniti in libere istituzioni, che noi chiamiamo socialismo”. Greco ha ricordato la personalità di Togliatti: “Un politico geniale per aver, attraverso la lotta antifascista, contribuito in modo determinante a realizzare la Costituente e gettato le basi della moderna democrazia”, la quale ha visto tra i suoi più importanti protagonisti Enrico Berlinguer: “Persona tra le più autorevoli, capace di anticipare il risultato dell’ azione politica in tutte le sue sfumature. Per lui i partiti non dovevano diventare dei semplici comitati elettorali in cui contano solo i rapporti di potere e le poltrone, ma essere strumenti di trasformazione sociale per il benessere del popolo”. In sintesi, il richiamo al pensiero comunista deve essere inteso come la filosofia necessaria al raggiungimento del bene comune, ed è essenziale oggi per rovesciare le politiche neoliberiste che senza scrupoli hanno prima sconfitto i lavoratori, eliminato la classe media e favorito quel 10% di popolazione che continua scandalosamente ad arricchirsi sulla pelle degli altri.