Un nuovo ciclone sta per investire nuovamente la famiglia del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, nonché vicepremier Luigi Di Maio. Infatti dopo lo scoop del programma televisivo Le Iene che aveva portato alla luce la costruzione di capannoni abusivi da parte della famiglia Di Maio, nonché allassunzione di operai in nero (con tanto di scuse via social da parte del padre di Luigi, Antonio) ora la vicenda riguarda lo smaltimento di rifiuti illeciti. A Mariglianella sono stati rinvenuti “scarti edili, residui ferrosi e pezzi di igienici” nel appezzamento di terreno appartenente al geometra Antonio Di Maio, padre del vicepremier grillino, che lo ha condotto alliscrizione nel registro degli indagati con laccusa di “deposito incontrollato di rifiuti”. È la ovvia conseguenza del caso sollevato dalla Procura di Nola dopo l ispezione condotta dalla polizia municipale del piccolo comune napoletano. I vigili, operativi per analizzare quattro stabilimenti giudicati abusivi, avevano sottoposto a sequestro le zone dove erano stati ritrovati gli scarti. Il sequestro è stato approvato dal giudice, ora si aspettano ulteriori verifiche dellagenzia regionale per lAmbiente Arpac. Sostiene lavvocato Saverio Campana, che difende Di Maio senior: “Siamo in presenza di unipotesi astratta. Il sequestro è finalizzato solo a consentire allArpac di stabilire se quanto rinvenuto rientri o meno nella categoria di rifiuti. Se anche fosse, la semplice rimozione determinerebbe lestinzione automatica del reato”. E continua anche linchiesta aperta dalla Procura di Nola dopo la sottrazione per probabili abusi edilizi di un cantiere edile a Marigliano di cui, come narrato dai media nei giorni scorsi, risultava responsabile delle operazioni la sorella del vicepremier, Rosalba Di Maio. Il pm ha dato conferma del sequestro disposto dalla polizia locale di Marigliano guidata dal capo Emiliano Nacar. Allorigine dellassunzione della Di Maio come coordinatrice dei lavori ci starebbe unamicizia eterna data fra il responsabile dellabuso e Antonio Di Maio.