“Non sono insensibile al dolore dei familiari delle vittime”, ma “la norma sui collaboratori di giustizia è da preservare”. A dirlo è la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, in audizione in commissione Antimafia. Dichiarazioni forti di Cartabia in seguito alla scarcerazione di Giovanni Brusca, l’uomo che uccise Falcone ed ex braccio destro di Totò Rina, dopo 25 anni di carcere e 21 da collaboratore di giustizia.
In commissione Antimafia la ministra ha inoltre riferito che l’Italia ha chiesto l’estradizione dal Brasile di Rocco Morabito, il narcotrafficante della ‘ndrangheta arrestato a Joao Pessoa il 24 maggio scorso dopo due anni di latitanza.
Ergastolo ostativo
Cartabia ha inoltre detto, riferendosi all’ergastolo ostativo, che il “Parlamento non dovrebbe mancare l’occasione di raccogliere l’invito della Corte costituzionale a rimuovere profili di incostituzionalità per scrivere nuove norme che tengano in considerazione le peculiarità del fenomeno mafioso e della criminalità organizzata”. Occorre evitare – ha proseguito – che siano assimilati al trattamento dei detenuti comuni” e “si potrebbero prevedere specifiche condizioni e procedure per l’accesso alla liberazione condizionale, più rigorose di quelle applicabili a detenuti comuni”.