Era il 1979, ed un giovanissimo Franco Battiato, fino a quale momento distintosi per la sua musica ‘sperimentale’, maturata nel corso degli studi musicali con l’allora studente-coetaneo Aldo Cacciapaglia, esordi in vinile con un disco destinato in qualche modo a ‘rivoluzionare’ l’allora stantia musica pop, e la carriera stessa del compositore-cantante catanese.
Se i testi mostravano un’evidente fascinazione orientale, quando l’ondata mistica relativa all’India era stata a pieno appannaggio del beat anglossassone, ed una attenta riflessione sulla spiritualità rispetto ai leggeri costumi di allora, fu tuttavia l’aspetto musicale – gli arrangiamenti – a fare la differenza.
Battiato radunò infatti degli splendidi musicisti, praticamente i migliori session man (Tullio De Piscopo alla batteria e alle percussioni; Julius Farmer al basso; Alberto Radius alla chitarra; Roberto Colombo ed Antonio Ballista alle tastiere; Danilo Lorenzini e Michele Fedrigotti al pianoforte), che allora frequentavano le sale d’incisione milanesi e, data la ‘bacchetta’ al Maestro e violinista Giusto Pio (poi suo compagno di avventure live e non per anni), produsse un vero e proprio capolavoro.
Tanto è che oggi, per questo brillante anniversario, il prossimo 19 luglio – con copertina inedita e grafica Cc Digipack – riesce una nuova edizione dell’album, con all’interno 16 brani, comprese demo inedite ed alcuni brani live, Segnaliamo anche la ‘gloriosa’ versione in vinile Lp 180g white color, ovviamente in edizione limitata e numerata.
Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, ci lasciava esattamente 3 anni fa. Un brutto colpo per le generazioni cresciute ridendo delle sue esasperate scazzottate, e dei divertenti ‘siparietti’ consumati con il suo eterno ‘fratellino’ Terence Hill. Napoletano verace, dove nacque il 31 ottobre del 1929, oltre che un attore, nel corso della sua vissutissima vita, Carlo è stato anche un nuotatore olimpico ed uno sceneggiatore italiano.
Nell’ambito del suo sport, ricordiamo, Pedersoli nel 1950 fu il primo italiano a scendere sotto il minuto nei 100 metri a stile libero, ed è stato più volte protagonista dei campionati italiani, sia nello stile libero, che nella staffetta.
Studente modello, si diplomò allo scientifico con il massimo dei voti e, nemmeno 17enne, si iscrisse al corso di laurea in Chimica presso l’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’. Seguendo la famiglia per lavoro, ha inoltre vissuto diversi anni in Sud America, dove lavorò al consolato italiano di Recife, in Brasile.
Ma il volo è stata la sua più grande passione, aveva infatti ottenuto la licenza di pilota di linea, e di pilota di elicottero.
Senza stare ad indugiare sulla sua irripetibile carriera, che amiamo tutti, tra le molte cose che non sono conosciute di lui, la sua grande generosità: per anni infatti ha sostenuto e finanziato diversi enti di beneficenza, soprattutto a vantaggio dei bambini, per i quali ha fondato lo ‘Scholarship Spencer‘.
Max