Ad Ankara non sarebbe piaciuto il riferimento fatto da Papa Francesco al genocidio degli armeni, nel corso del suo viaggio in Armenia. E sempre secondo quanti anticipa il quotidiano Hurriyet, a breve le autorità turche convocheranno il rappresentante della Santa Sede in Turchiaper esprimere il loro disappunto. Premesso poi che, fresco di nomina, linviato della Sante Sede in Turchia non ha ancora presentato le sue credenziali al presidente Erdogan, potrebbe essere destinato monsignor Angelo Accatino (primo consigliere presso la nunziatura apostolica di Ankara), ad essere convocato presso il ministero degli Esteri per ricevere il rimbrotto turco. Già lo scorso anno la stessa questione, e le conseguenti dichiarazioni del papa sul genocidio armeno, avevano provocato una durissima reazione della Turchia, che aveva richiamato il suo ambasciatore presso la Santa Sede. Intanto, attraverso un comunicato ufficiale, il ministero degli Esteri turco ha dichiarato che il Santo Padre ’’si attiene in modo incondizionato alla narrativa armena’. Il fatto che Papa Francesco sia andato al ’monumento del genocidio’ durante la sua visita in Armenia tra il 24 e il 26 giugno, facendo dichiarazioni infelici sui fatti del 1915, facendo riferimenti inaccettabili ai fatti del 1915in una dichiarazione congiunta con il Chatolicos degli armeni e dicendo menzogne ??e calunnie mentre tornava, ha dimostrato che Papa Francesco si attiene in modo incondizionato alla narrazione armena. Ciò non è conforme ai fatti storici o alla legge sui fatti del 1915’’. Appena due giorni fa Nurettin Canikli, vice premier turco aveva affermato che nelle parole di Bergoglio “è possibile vedere tutti i segni distintivi o il riflesso della mentalità delle crociate. Affermazioni dure, alle quali è seguita la replica di padre Federico Lombardi, portavoce del Vaticano: Il Papa non è in una crociata. Non sta cercando di indire guerre o costruire muri. Vuole costruire ponti”.
M.