Cani e gatti d’allevamento meno tutelati in Italia, come vorrebbe invece la Commissione europea. È quel che ha ispirato, di fatto, il parere votato dalla Commissione Affari europei della Camera dei deputati che ha giudicato non conforme al principio di sussidiarietà la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al benessere di cani e gatti e alla loro tracciabilità.
Cani e gatti d’allevamento meno tutelati in Italia, l’Oipa: “Arretrate le tutele quei quattrozampe che purtroppo sono oggetto di commercio, spesso anche illegale”
A renderlo noto è stata l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che si dice “stupita da quanto votato dalla XIV Commissione che, in tal modo fa arretrare le tutele quei quattrozampe che purtroppo sono oggetto di commercio, spesso anche illegale”. “E così – rimarcano gli animalisti – la Commissione presieduta da Sergio Battelli spedisce al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione europea un parere difficilmente comprensibile da chi ama gli animali”.
Cani e gatti d’allevamento meno tutelati in Italia, l’Oipa: “Soppressa la previsione riguardante l’esigenza che cani e gatti dispongano di spazio sufficiente per socializzare”
Nello specifico, spiegano ancora dall’Oipa, “I commissari, a maggioranza, hanno votato un testo in cui si legge che ‘la proposta non risulta pienamente coerente con il principio di sussidiarietà, in quanto non appare adeguatamente motivata, sotto il profilo della necessità e del valore aggiunto, la scelta di procedere ad un’armonizzazione integrale della normativa di settore, che potrebbe comportare importanti oneri di spesa da parte degli allevatori non associati ad un reale beneficio per gli animali”. Ed ancora, nel testo viene “evidenziata altresì l’esigenza di sopprimere la previsione riguardante l’esigenza che cani e gatti dispongano di spazio sufficiente per socializzare” (articolo 12, paragrafo 2, lettera d della proposta di regolamento)”.
Cani e gatti d’allevamento meno tutelati in Italia, l’Oipa: “Agiremo in tutte le sedi opportune affinché, al contrario, siano innalzati gli standard del benessere animale anche in Italia”
Dunque, “Non basta questo – afferma l’Oipa – anche il meteo dev’essere meglio specificato (in peggio), poiché il parere richiama “l’esigenza di meglio specificare la previsione di cui all’articolo 12, paragrafo 3 in tema di protezione da condizioni climatiche avverse, correlandola esplicitamente a eventi climatici estremi”. Infine la Commissione Affari europei sottolinea “l’opportunità di circoscrivere il divieto di tenere cani esclusivamente all’interno” (articolo 12, paragrafo 4), motivo per cui, concludono la loro denuncia gli attivisti, “L’Oipa, che agirà in tutte le sedi opportune affinché, al contrario, siano innalzati gli standard del benessere animale anche in Italia, chiederà di essere audita dalla Commissione”.
Leggi il parere approvato dalla Commissione Affari europeti della Camera dei deputati
Leggi la proposta di regolamento europeo
Max