Andarsene Sognando, l’emigrazione vista dalla canzone-di Pietro Cataleta

    andarsenesognandoRoma,7 Dicembre- È avvenuta durante la fiera nazionale della piccola e media editoria la presentazione del libro “Andarsene sognando”, l’ultimo scritto da Eugenio Marino. L’autore, calabrese, ha sempre avuto la passione per le canzoni della storia italiana su cui ha anche scritto la tesi di laurea in lettere moderne. Un libro che attraversa la storia italiana prendendone in considerazione uno dei lati più malinconici, l’emigrazione, attraverso una lente ricchissima di sentimento, la canzone. Il tema affrontato, innumerevoli volte, viene sviscerato dall’autore in un attenta analisi che attraversa tutti i generi musicali per scoprire le molteplici comunità di italiani nel mondo. Ad intervenire alla presentazioni l’onorevole Livia Turco, la giornalista di Repubblica Alessandra Longo, l’ambasciatore Giulio Terzi.

     

    La prima ad intervenire è stata l’onorevole Turco che ha sottolineato come “il problema dell’emigrazione viene valutato troppo come fattore economico che culturale, l’emigrazione è una parte fondamentale della storia del nostro paese, tutto attorno a noi ne parla come le tante e conosciutissime canzoni che vengo lette in una chiave nuova in questo libro”.

    “Il libro ti trascina nel tema, è frutto di un operazione complessa che lega la storia del Paese, che lega chi resta e chi va via” queste le affermazioni di Alessandra Longo.

    L’ambasciatore Terzi parla di cifre “che non posso no passare inosservate” 26 milioni di emigranti nella storia e 19 milioni secondo il censimento del 2010 negli Usa che è solo uno degli innumerevoli paesi dove il popolo italiano si è diretto, troviamo anche l’Argentina, il Brasile “nessuno si accorge delle potenzialità dell’altra Italia”.

    Infine ad intervenire è stato l’autore “in questo libro la storia della nostra emigrazione deve essere un modo per metterci allo specchio” citando molte canzoni famose come “la ballata di Alfredo Zardini” spiega come tutto ciò che avviene oggi è qualcosa di già successo, come “tutti conosciamo qualcuno con un parente emigrante se non addirittura noi stessi ne abbiamo uno”.