(Adnkronos) – Due persone sono rimaste ferite in una sparatoria avvenuta all’alba ad Ancona. I due feriti sono stati portati all’ospedale Torrette e non sono in pericolo di vita.
A quanto apprende l’Adnkronos, potrebbe trattarsi di una ritorsione dopo una lite in discoteca il ferimento di un 20enne avvenuto nella notte in via Flavia, dove il ragazzo è stato colpito da un colpo di pistola. Sulla vicenda indaga la Squadra mobile di Ancona, che sta lavorando per ricostruire il movente dell’accaduto.
Secondo quanto si apprende, dopo una lite nel locale tra il 20enne e un uomo di 40 anni, quest’ultimo è tornato a casa invitando il giovane e il suo gruppo a raggiungerlo. Ma il 40enne si è fatto trovare con una pistola, che verosimilmente aveva in casa, e ha esploso un colpo contro il 20enne ferendolo alla gamba. Entrambi si trovano ora all’ospedale, dove all’alba ci sono registrati anche momenti di tensione tra gli amici dei due feriti.
Secondo una nota diffusa dalla direzione generale ad interim dell’Aou si apprende che alle 4:34 di oggi “ha fatto accesso al pronto soccorso dell’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche un ragazzo di 21 anni con una ferita da arma da fuoco, non in pericolo di vita; successivamente alle ore 6:58 giungeva un uomo di 40 anni ferito con traumi contusivi vari, non in pericolo di vita”.
Poi “hanno fatto accesso al Pronto Soccorso due gruppi di persone, presumibilmente amici dell’uno e dell’altro; nella sala di attesa del Pronto Soccorso tra i due gruppi è avvenuto un alterco che ha determinato attimi di tensione. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine, della vigilanza privata nonché il rispetto delle norme di sicurezza interne all’ospedale ha comportato un rapido ripristino della normalità”, si legge nella nota.
La Direzione aziendale, “accorsa sul posto, unitamente alla responsabile del Pronto Soccorso ha rilevato che nessun danno di rilievo è stato registrato alle suppellettili e alle persone nel corso dell’alterco e che la situazione è tornata alla normalità”. I due feriti “sottoposti alle cure, non corrono pericolo di vita”, si legge infine.