Anche quest’anno il fondo interprofessionale Fonarcom è tra i principali partner del Festival del Lavoro. Cinque le sessioni webinar dedicate a tematiche di grande interesse per i professionisti della consulenza del lavoro e uno stand virtuale per fornire un’informazione completa su come il fondo finanzi gratuitamente la formazione continua dei dipendenti. Si comincia il 28 pomeriggio con il webinar delle 14 incentrato sul tema smart working: un nuovo modo di lavorare oltre lo stato di emergenza (Aula nuove competenze), immediatamente seguito, alle 15,20, da quello su Il consulente del lavoro e delle politiche attive: verso una nuova professione (Aula degli strumenti per competere). Conclude la prima giornata, dalle 18 alle 19, il webinar ‘La riorganizzazione del lavoro dopo il Covid: dallo smart working ai nuovi profili professionali’ (Aula nuove competenze). Giovedì 29 dalle 15,20, sempre per un’ora, si parlerà di ‘Nuovi strumenti organizzativi per gli studi dei consulenti del lavoro’ nell’aula Strumenti per competere. A chiudere i lavori, il webinar dal titolo ‘Formazione e competenze’, nell’aula politiche attive dalle 18 alle 19.
I temi sono legati tra loro, dato che la tecnologia – e la digitalizzazione in particolare – ha fortemente impattato sul mondo del lavoro, sui suoi operatori e sui suoi professionisti. L’organizzazione aziendale ha dovuto adattarsi modificando ritmi e modalità di svolgimento del lavoro, cambiando così anche il ruolo del lavoratore. E non può non cambiare anche la figura del consulente del lavoro chiamato in causa su tutti i fronti di questa rivoluzione. Di lui, delle sue esigenze e dei nuovi modelli di organizzazione degli studi si discuterà a fondo, ma anche del ruolo strumentale di Fonarcom nel sostenere gli investimenti formativi finalizzati a trasferire competenze dedicate a migliorare la collaborazione tra colleghi di studio e il rapporto con i clienti.
Il cambiamento passa, dunque, attraverso la formazione. Lo sottolinea il presidente di Fonarcom, Andrea Cafà: “Per far lavorare le persone vanno forniti elementi abilitanti, a cominciare dalle competenze. Un impegno che oggi non riguarda solo i lavoratori ma si estende anche agli imprenditori. È paradossale che in Italia l’alta domanda di figure professionali coesista con un così gran numero di disoccupati. Colmare questo gap con la formazione significa non solo aumentare la produttività del Paese ma anche dare vita a nuovi modelli economici, come la nuova economia dei dati”, sottolinea Cafà. “Fonarcom continua ad avvalorare il lavoro svolto dalle sue parti sociali, Cifa e Confsal, per promuovere attraverso la formazione la transizione verso un’economia più digitale e green, per modernizzare le relazioni industriali e per giungere a una contrattazione collettiva più moderna e di qualità”, conclude Cafà.