Alle 21 hanno cominciato in quattro ma alle 23 e 58 cè stato solo un vincitore: Anastasio, rapper di Meta di Sorrento, che ha davvero meritato di vincere la 12esima edizione di X Factor. Marco Anastasio è un talento naturale, ha un “flow” impeccabile, scrive brani mai banali e, con notevolissima sapienza, non gioca con le esternazioni di molti rapper e trapper attuali, non è mai sgarbato anche quando inserisce una parolaccia nel suo inedito La fine del mondo. La canzone di Anastasio è bella, potente e non sovraccarica, il suo carisma è notevole e la sua abilità di interpretare rappando è ampiamente superiore di buona parte di quello che si ascolta nelle radio. E poi è simpatico, divertente e vitale, esibisce vivacità e rabbia quando è sul palco, ma è carico di positività e si vede. A contendere lo scettro è stata Naomi Rivieccio che ha cantato con tutta la sua energia il suo Like the rain, non il miglior brano possibile, perché cantato prima del suo improvviso e spettacolare mutamento. La sua è stata la fiaba di Cenerentola a X Factor, allinizio stava in cucina con la scopa, pronta ad essere eliminata per ben due volte nei ballottaggi, poi allimprovviso il rap ha mutato la sua zucca in carrozza con la promessa di giungere al castello con labito adatto. È stata unedizione soddisfacente questa dodicesima di X Factor, quella con il vertice più alto mai visto nella sfida di Sky. Questo perché la competizione non prevede più esordienti assoluti, ma di cantanti o di rapper che già hanno una loro carattere o una abilità largamente superiore alla media o unintensità da palco che si addice ai più esperti del settore. E perché, a differenza delle edizioni passate e di molti altri show, questa finale è stata la più adatta alla musica che ascolta il pubblico giovanile, alla musica prevalente classifiche italiane (certo mancava qualche trapper, ma diamo tempo al tempo).