“Amy è un film su una persona che desidera amore e non sempre ne riceve” così il regista inglese Asif Kapadia parla dell’atteso film-documentario dedicato ad Amy Winehouse passato oggi al Festival di Cannes fuori competizione e che sarà in sala a settembre con Nexo Digital e Good Films. Parole del regista di ’Senna’ che dicono però poco di questo film su una jazz-pop star che ha vissuto sempre ai margini della follia per la miscela esplosiva dei suoi difetti: bulimia, eroina, alcool e antidepressivi.
La pop-star dal cuore fragile se nè andata a soli 27 anni, una grande voce, una grande artista, i suoi pezzi e la sua musica ci parlavano e Amy faceva si che quei stessi pezzi che lei scriveva parlassero al suo essere.
In questo film-documentario troveremo tante immagini e video, molti messi a disposizione della famiglia, per raccontare, forse attraverso troppe testimonianze e poca musica, la fragilità di una ragazza dotata di un talento straordinario che da giovanissima si trova a gestire un successo troppo ingombrante.
Insomma per la voce di “Back to black”, a quattro anni dalla sua scomparsa, arriva questo documentario affidato inizialmente dagli stessi familiari della cantante al regista Kapadia per sue doti narrative, ma che poi, a film finito, hanno rivisto il loro consenso riservandosi anche di adire a vie legali dopo Cannes. Chi ne esce male, ma non è una novità, non è tanto la famiglia ma la figura negativa sulla sua vita e sulle sue dipendenze di Black Fielder-Civil, il grande amore della sua vita. Un uomo che diventerà sua marito che l’ha accompagnata nel percorso verso l’uso di droghe. E questo non senza interesse da parte sua.
Per realizzare il suo film Kapadia è partito dall’idea che potessero essere proprio le canzoni di Amy a fare da canovaccio del suo lavoro. Del resto è noto che i testi della Winehouse sono sempre stati estremamente personali e che li usava come una terapia per rivedere se stessa e le sue emozioni.
Continua Kapadia “Tutto quello che dovevamo fare era svelare quei testi. Questa per me è stata la vera rivelazione: la scrittura di Amy. Tutti sanno come cantava, ma forse solo pochi si rendono conto di quanto scrivesse bene. Ha scritto testi e musica: tutto era suo”. É il caso di una delle sue canzoni più famose ’Back to Black’ che nasce in seguito alla separazione con suo marito. Nel video, interamente in bianco e nero, si vede Amy che va al funerale del suo cuore infranto dopo la separazione dal marito. All’inizio Amy è in una casa poi e in una macchina che fa parte del carro funebre. Verso la fine Amy guida invece il corteo funebre fino al cimitero dove si celebra una vera funzione funebre. E alla fine del brano, lei getta sulla bara un pò di terra e una rosa bianca, subito dopo appare la scritta: “Riposa in pace, cuore di Amy Winehouse”.