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Amanda Knox: “Dette falsità sul mio viaggio in Italia”

Amanda Knox non ci sta e ribatte alle accuse che le sono state rivolte riguardo alla raccolta fondi aperta con il fidanzato Christopher Robinson per le loro imminenti nozze. Secondo alcuni infatti la coppia avrebbe speso “oltre 10mila dollari in Italia per la sicurezza”, da qui deriva l’indignazione per la richiesta di fondi per il matrimonio.

Attraverso una lettere esclusiva affidata all’Ansa, la coppia si è difesa: “Questo è solo l’ultimo esempio del deliberato travisamento dei fatti e della distruzione della reputazione che subisco da quando sono stata spinta mio malgrado sotto i riflettori nel 2007. Vorremmo chiarire alcune falsità che sono state diffuse su di noi, in merito al nostro al matrimonio e al nostro viaggio per prendere parte al Festival della Giustizia Penale, ospitati dall’Italy Innocence Project. L’Italy Innocence Project è stato molto generoso nel fornirci una camera di hotel e l’assistenza di un professionista della sicurezza per la durata della nostra permanenza. Si sono offerti di rimborsarci un quarto delle spese del nostro volo e io non ho chiesto loro di coprire il resto”.

Amanda Knox: “Abbiamo investito del denari per evitare molestie”

Continua la missiva: “Abbiamo speso più di diecimila dollari in precauzioni necessarie per la mia sicurezza e per evitare molestie. Ci siamo dovuti organizzare per un altro alloggio per mia madre e per le spese del suo viaggio, lei era un supporto e motivo necessario in questo traumatico viaggio. Il viaggio ha rappresentato un contraccolpo finanziario per noi e siamo stati costretti a utilizzare soldi che stavamo risparmiando per le nostre nozze. Ma per supportare l’Italy Innocence Project ne è valsa la pena e io resto grata per il loro supporto e per il loro invito a parlare del processo mediatico e delle ingiuste condanne”.

“Riguardo al nostro imminente matrimonio: abbiamo presentato le carte per essere legalmente sposati a dicembre dello scorso anno, ma non abbiamo ancora celebrato le nozze insieme ai nostri cari. Questo non dovrebbe essere più scioccante del fatto che viviamo insieme da anni. Il nostro matrimonio si terrà il 29 febbraio 2020. Stiamo pagando per tutto autonomamente. E come fanno molte giovani coppie oggi – precisano Amanda e Christopher – abbiamo sostituito la tradizionale lista nozze con una raccolta fondi per le nozze. Migliaia di persone fanno questo ogni anno perché la lista di nozze è ormai fuori moda, le coppie che vivono già insieme non hanno bisogno di stoviglie o tostapane”. E aggiungono: “Abbiamo condiviso la nostra ‘story’ sul matrimonio sui social, ma non abbiamo pubblicizzato il nostro registro o chiesto a sconosciuti di donare. I tabloid hanno diffuso la pagina e ora danno la colpa a noi per le loro azioni. Loro (i tabloid, ndr) accusano me di mentire in merito alle spese per il nostro viaggio per supportare l’Italy Innocence Project. Questo ‘scandalo’ è ancora un altro esempio di come i media traggano un irresponsabile profitto producendo indignazione”, conclude la lettera.

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Di
Luigi Base