“Il bando di gara di Ama sui vestiti usati parte col piede decisamente sbagliato. Infatti, a prezzi considerevolmente inferiori a quelli delle gare precedenti, è stata inserita insieme alla raccolta anche la manutenzione dei contenitori che versano in una condizione pessima su tutti i Municipi.
Questa manutenzione ha costi molto elevati perché ci si trova costretti ad assumere personale con competenze iper-qualificate in quel settore con un ulteriore aggravio sui costi. L’Amministrazione ha inoltre inserito un punteggio altissimo all’applicazione del contratto Utilitalia (10 punti) con conseguente discriminazione delle Coop sociali che – pur essendo indubitabile che applicando il proprio contratto di settore hanno un abbattimento del costo del lavoro – hanno anche in carico persone svantaggiate: queste ultime, anche se non contribuiscono alla produttività aziendale, sono comunque socialmente inserite a livello lavorativo.
In questi anni le Coop sociali e non che lavorano per la raccolta abiti usati per conto di AMA hanno sostenuto considerevoli investimenti anche sugli euro 6 che erano richiesti nelle gare precedenti.
Ad oggi non viene attribuito a questi alcun punteggio anche minimo, nonostante non esistano ancora gli euro 7 che entreranno in commercio ad aprile 2025.
Ama, infine, richiede mezzi di portata superiore dando punteggio agli elettrici quando in commercio, pur volendo fare un investimento tanto oneroso, al momento si trovano solo mezzi di bassa portata da 35 ql.
Insomma, ci troviamo dinanzi a un bando pieno di criticità che va rivisto da capo a piedi“.
Così in una nota il consigliere capitolino Daniele Diaco (M5S).
Max