“Stamattina alla scuola di mio figlio stanno tutti con sciarpa capello e guanti in aula come mai?”. “Cara sindaca la sua incapacità è impressionante, non è stata capace neppure a far riscaldare le scuole, forse solo quella dove va suo figlio. Ma in che mani stanno i cittadini di Roma?”. Questo stamattina il clima di grande rabbia che molte mamme hanno affidato a Facebook, riferendo di molte scuole della Capitale che alla riapertura hanno accolto gli alunni con le aule gelate. Una brutta sorpresa in molti casi preannunciata dai presidi che, in molti casi hanno avvertito via mail ed attraverso le circolari, invitando i genitori a vestire i propri figli con un abbigliamento pesante. Una situazione che cozza con la tanto ventilata operazione scuola calda lanciata dal Comune, in cui si annunciava l’accensione dei termosifoni 24 ore prima dell’inizio delle lezioni dopo quindici giorni di riscaldamenti spenti. Velleità subito freddate dalla realtà delle temperature polari ravvisate invece al ritorno sui banchi. Ne è conseguito, in questo disastroso primo giorno, che molti studenti hanno deciso di tornare a casa, i più coraggiosi hanno invece rimanere dietro i banchi ’incartati’ da piumini e cappelli. “Questo succede quando si prendono provvedimenti all’ultimo momento anche se l’ondata di gelo era annunciata da tempo – osserva Mario Rusconi, presidente della sezione Lazio dal’Associazione nazionale presidi Mario Rusconi – e sebbene si tratti di una problematica che dura da decenni”.
M.