Ora fa la faccia di chi ancora non ci crede. Ma già ieri, Fernando Alonso lo sapeva bene che oggi avrebbe potuto puntare al podio. L’aveva capito da quei minuscoli segnali che una macchina riesce a mandare al suo pilota: “Mi sentivo a mio agio, è andato tutto alla perfezione già da venerdì. Io, il team, la macchina abbiamo lavorato ai massimi livelli, come succedeva nel 2012. Sono contento, questo terzo posto è stato una bella sorpresa. Continuiamo così”. Nemmeno due settimane fa, Alonso aveva preso un minuto dalle Mercedes, qui in Cina è arrivato a sette secondi da Rosberg. Lo spagnolo ha le idee chiare su quello che è successo: “E’ stata una combinazione di elementi. Abbiamo migliorato la macchina in ogni aspetto. Nei test del Bahrein, dopo la gara, abbiamo provato dei pezzi che hanno funzionato. E quindi oggi eravamo più competitivi. Il circuito era meno ostile alla macchina, ed è andato tutto bene”. Adesso arriva Barcellona, dove le squadre, tradizionalmente, programmano uno step evolutivo molto importante. E’ di solito uno dei momenti chiave della stagione. Cosa promette ai suoi tifosi?, gli chiede un giornalista. “Non è il momento di fare promesse – risponde Alonso – è il momento di stare calmi e di lavorare. Quindici giorni fa eravamo noni o decimi. Ora non è il caso di sbilanciarsi. Mi aspetto una grossa spinta da parte di tutta la squadra, sul piano dell’impegno e delle motivazioni. Poi vedremo”.