Le forti piogge dei giorni scorsi hanno messo in ginocchio il nord del Cile. Per il momento il bilancio ufficiale del governo parla di 7 vittime e almeno 19 dispersi. Le regioni di Antofagasta, Coquimbo e Atacama, sede dell’omonimo deserto considerato il più arido al mondo, sono state colpite da un’alluvione che ha distrutto numerosi edifici. Sono oltre 2200 gli sfollati che, per sfuggire al travolgente straripamento dei fiumi, si sono rifugiati sui tetti, sugli alberi e sulle colline. Michelle Bachelet, presidente del Cile, ha fatto il punto della situazione da Copiapó, una delle città maggiormente colpite: “Si sta vivendo una situazione molto difficile. Il governo sta facendo tutto quanto umanamente possibile. La diagnosi preliminare è che questa è una zona dove c’è enorme siccità, quindi la pioggia non era vista necessariamente come una catastrofe. Era molto difficile prevedere un disastro del genere. Metteremo a disposizione altre risorse per evacuare più persone, anche se un gruppo importante è già stato tratto in salvo”. La presidente cilena ha decretato lo stato di calamità eccezionale nelle regioni di Atacama e Antofagasta, le forze armate hanno dunque preso il controllo delle zone. Secondo i media cileni, le strade della città di Copiapó sono diventate letteralmente dei fiumi e i mezzi militari fanno fatica a spostarsi a causa della forza dell’acqua. Le previsioni meteo non sono incoraggianti e sono attese altre precipitazioni nel fine settimana.