Dall’11 al 15 dicembre va in scena, nell’aula Ottagona delle Terme di Diocleziano, Diario indiano di Allen Ginsberg, interpretato da Vita Accardi, esponente di spicco del teatro di ricerca contemporanea. I romani e non hanno così la possibilità di visitare per cinque sere un’area delle Terme di Diocleziano non sempre accessibile al pubblico. Vita Accardi, nel doppio ruolo di regista e interprete, è affiancata dal grande artista Massimo Bartolini, da Luigi Ontani, pittore, scultore e storico rappresentante della Body Art e da Alvin Curran, compositore statunitense e figura di primo piano nella musica contemporanea.
Bartolini si è occupato delle scene animate, mentre Ontani partecipa allo spettacolo con un intervento visivo dedicato alla divinità hindu Kali. Dea violenta, distruttrice, esempio primordiale della forza femminile. Ma anche liberatrice, dea della morte e della rinascita. Curran si è dedicato alle musiche.
Vita Accardi dà vita ai brani in prosa e in versi tratti dagli scritti Indian Journals: March 1962 – May 1963. Un’opera vasta, fantasiosa. Un diario di viaggio, compiuto insieme al compagno Peter Orlovsky, intensamente privato, che con la sua chiarezza allucinatoria eleva Ginsberg a uno dei più grandi poeti e scrittori americani del novecento.
Il padre della Beat generation insieme al suo amico Jack Kerouac. A fare da sfondo allo spettacolo è la splendida cornice dell’aula Ottagona, conosciuta come Planetario, situata nell’angolo occidentale delle Terme di Diocleziano. Le Terme fanno parte del complesso del Museo Nazionale Romano, in cui rientrano anche Palazzo Altemps, Palazzo Massimo e Crypta Balbi.
Mario Bonito