(Adnkronos) – I benefici dell’allattamento esclusivo sul corretto sviluppo del bambino e sulla prevenzione di numerose malattie sono da tempo riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della sanità che considera l’allattamento uno degli obiettivi prioritari di salute pubblica a livello mondiale. L’Oms raccomanda l’allattamento in maniera esclusiva fino al compimento del sesto mese di vita. Allattare è facile, ed è possibile farlo ovunque, l’importante è trovare una posizione comoda: la corretta posizione del bambino durante l’allattamento gli consentirà di poppare bene e di ricevere abbastanza latte, aiuterà inoltre a evitare dolori ai capezzoli: quindi deve essere ben sorretto e in asse; testa di fronte al capezzolo; con la testina libera di muoversi. Quando il bambino è attaccato bene la sua bocca è bene aperta e “riempita” dal seno; il labbro inferiore è rovesciato in fuori e la lingua appoggiata al seno; l’areola, la parte scura intorno al capezzolo, è meglio visibile sopra il labbro superiore piuttosto che sotto quello inferiore.
Quando allattare? Sarà il bambino stesso a far capire quando sarà arrivato il momento per la poppata, basta osservarlo muovere o allungare le braccia, sbadigliare, aprire gli occhi, far sporgere la lingua dalla bocca, girare il capo da un lato all’altro, mettersi le manine in bocca. Il pianto è un segnale tardivo e può rendere più difficile attaccare il bambino al seno. Meglio cogliere i segnali che precedono il pianto per offrire il seno.
È possibile conservare il latte materno quando non può essere assunto direttamente oppure quando vi è una produzione di latte superiore alla necessità. In tal modo, inoltre, anche il papà può contribuire alla nutrizione del proprio bambino. Per conservare il latte, basta un qualsiasi contenitore di plastica o di vetro sterilizzato e a chiusura ermetica che non superi i 60 ml. Sul contenitore è bene apporre un’etichetta con la data dell’estrazione, in modo da utilizzare sempre quello meno recente. Per dubbi e richieste è bene rivolgersi al pediatra di famiglia, alle ostetriche e infermieri che hanno seguito e conoscono il percorso prima, durante e dopo il parto.