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Allarme smog a Roma: superati ovunque i nuovi limiti per agenti inquinanti

Il voto cruciale del Parlamento europeo della scorsa settimana ha dato il via al processo di rafforzamento della direttiva sull’inquinamento atmosferico, su proposta della Commissione europea. Gli obiettivi da raggiungere in termini di livelli di inquinamento seguono le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che già lo scorso anno aveva sollecitato a stringenti misure. In particolare, il limite annuale per le particelle sottili PM2.5 sarà dimezzato a 5 microgrammi per metro cubo di aria (μg/m³), mentre il limite giornaliero scenderà da 25 a 15 μg/m³. Per le particelle PM10, il limite annuale passerà da 20 a 15 μg/m³, mentre per il biossido di azoto (NO2), il limite annuale di concentrazione scenderà a 10 μg/m³, con un limite giornaliero di 25 μg/m³. La scadenza per raggiungere questi obiettivi è fissata per settembre 2035.

Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, ha commentato la situazione nella Capitale, sottolineando che la qualità dell’aria può essere migliorata attraverso l’uso del trasporto pubblico collettivo, la condivisione della mobilità, la promozione della ciclabilità e una drastica riduzione dell’uso delle automobili. La nuova direttiva europea rappresenta un passo nella giusta direzione, poiché adotta le raccomandazioni dell’OMS e prevede una significativa riduzione dell’inquinamento atmosferico. Tuttavia, a Roma è necessario agire rapidamente per raggiungere questi obiettivi, implementando tutti i progetti che sono stati attesi per decenni. In questo modo, si eviterà che la città continui a essere tra le località soggette a procedimenti di infrazione europea per la qualità dell’aria, contribuendo così a migliorare la qualità della vita.

Attualmente, se confrontiamo i dati sulle polveri sottili e il biossido di azoto, tutte e 13 le centraline Arpa romane superano di gran lunga i nuovi limiti stabiliti, e il dato annuale complessivo è al di sopra dei nuovi limiti. Questa situazione è chiaramente di emergenza, e per affrontarla è necessario promuovere politiche di mobilità sostenibile, tra cui la prevista Fascia Verde, la Congestion Charge e la realizzazione di tutte le nuove linee tranviarie previste con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).