E’ allarme in tutti e quattro gli angoli del mondo. C’è un fungo killer che uccide e che resiste ai farmaci e si fa sempre più minaccioso.
Sta mietendo vittime in più parti del mondo, a persone che non sono entrate in contatto diretto tra di loro, e sta spaventando medici e scienziati.
Di cosa si tratta? Qual è questo fungo? Che cosa stiamo rischiando e cosa fare per evitare di correre pericoli di vita? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Ecco dunque spuntare il fungo killer, che resiste ai farmaci e uccide in 90 giorni: è il Candida auris e la ragione della sua ‘resistenza’ e della sua proliferazione è nel riscaldamento globale.
E’ infatti a causa del riscaldamento globale che questo fungo si è trasformato, divenendo così letale per l’uomo. Ma che cosa sappiamo, in effetti del Candida auris?
Si chiama Candida auris, ed è un fungo che infetta anche gli esseri umani e può farli morire in soli 90 giorni. Il fungo sta preoccupando tantissimi esperti sanitari nel mondo perché a quanto pare di recente si è rivelato resistente a tutti i farmaci. Come mai?
Si pensava ad un uso di fungicidi in agricoltura, o a proliferazioni da contatti diretti, ma ora uno studio scientifico indica una diversa spiegazione: la causa principale della sua trasformazione in killer per gli umani è da far ricadere nei cambiamenti climatici.
In poche parole, le alte temperature avrebbero generato le condizioni giuste perché il fungo si rafforzasse e imparasse a infettare l’uomo, rendendosi più forte delle terapie farmacologiche.
Una ricerca pubblicata dalla rivista mBio fa del fungo Candida Auris il primo teorico caso di infezione da riscaldamento globale. I ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health hanno studiato la suscettibilità termica, ovvero la capacità di sopravvivere con un caldo elevato, della Candida auris intuendo che rispetto ad altri suoi ‘simili, il fungo riesce a crescere a temperature più alte.
Questo adattamento fa della Candida auris una minaccia: solo negli Usa ha fatto registrare centinaia di casi, ad esempio. «I dati suggeriscono – afferma Arturo Casadevall, coordinatore della ricerca – che questo è l’inizio di una fase in cui i funghi si stanno adattando alle alte temperature e stiamo per avere sempre più problemi di questo tipo. Il riscaldamento globale porterà alla selezione di ceppi più tolleranti dal punto di vista termico».
Altra prova della colpa dei cambiamenti climatici e della pericolosità del funto è, evidenzia lo studio, il dato per cui il Candida Auris sia riuscito a infettare l’uomo in tre continenti, America, Africa e Asia, in ceppi distinti tra loro, senza contatti diretti.
«Qualcosa ha permesso a questi organismi di crescere e causare malattie. Questo è inusuale, e ci fa pensare a un ruolo del riscaldamento globale». Prima ancora di capire cosa, si stanno studiando terapie farmacologiche a più ampio spettro in grado di combattere gli effetti, nocivi per l’uomo, di questo fungo killer.