Il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, frena decisamente sulle ipotesi che Alitalia dia vita a una “bad company” per arrivare al matrimonio con Etihad. “Continuo a leggere notizie che non sono vere. Il tema della bad company non è accettabile e non è condiviso dal governo”. Così il ministro Lupi nel corso di un dibattito all’interno delle ’Giornate del lavoro’ promosse dalla Cgil a Rimini. “Noi valuteremo le conclusioni della trattativa sul piano industriale – aggiunge il ministro – lì si vedono gli obiettivi a medio e lungo termine e quindi le ricadute sull’occupazione; il tema, dunque, è affrontare un nuovo rilancio industriale della compagnia di bandiera”. Il vice di Lupi, Riccardo Nencini, ai microfoni di RaiNews24 ha parlato di martedì come giorno probabilmente decisivo in merito alla trattativa. Nel corso degli ultimi giorni sono emersi ; tra Etihad e Alitalia: la compagnia emiratina dovrebbe salire al 49% di una nuova società, posseduta al 51% dai “vecchi” soci di Cai, mentre una parte dei debiti e gli esuberi dovrebbero andare in una “bad company”, cioè una società ad hoc per accogliere quanto di “cattivo” c’è nell’ex compagnia di bandiera. A giudizio di Lupi, ancora, “il tema della soluzione Alitalia non è una bad company o una new company, tornando ai modelli del passato. Il problema di Alitalia – ha aggiunto – è trovare un grande partner industriale forte che la rilanci sul piano internazionale per tornare ad essere un vettore intercontinentale”. Quindi, ha argomentato il ministro delle Infrastrutture, “giudicheremo l’accordo che speriamo si possa raggiungere tra Etihad e Alitalia sulla base del piano industriale e dello sviluppo. Il resto – ha concluso – lo lasciamo ai retroscena e alle indiscrezioni, magari di chi vuol far fallire questo accordo”. Nel corso dell’evento della Cgil, Lupi è stato oggetto di una contestazione da parte di una ventina di persone del centro sociale ’Laboratorio Sociale Paz’. In apertura dell’incontro che lo stesso ministro Lupi aveva in agenda con l’amministratore delegato uscente delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, i manifestanti del centro sociale hanno iniziato a gridare “vergogna, vergogna” e a mostrare alcuni cartelli contro il piano casa preparato dal governo. I manifestanti sono stati fatti uscire dalla sala del Palazzo dell’Arengo dalle forze dell’ordine. All’esterno del palazzo hanno esposto uno striscione con scritto “una sola grande opera casa, reddito, dignità per tutti” e hanno spiegato di essere venuti a manifestare non solo nei confronti del ministro Lupi, ma nei confronti dell’intero impianto delle politiche del governo Renzi, nei confronti della Cgil che ha invitato anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti che, nel tardo pomeriggio, sarà ospite di un confronto sul tema del lavoro. I manifestanti del centro sociale riminese, negli scorsi mesi, avevano interrotto anche un incontro al Palasport di Rimini con l’allora ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri.Tornando alle questioni del convegno e alle parole di Lupi, da parte sua è arrivato un appello al sindacato per cercare un punto d’incontro sulla flessibilità. “Il lavoro che tutti difendiamo non si fa per legge. Sono le imprese che aiutano il lavoro e la flessibilità è uno strumento per ridare competitività e ridare lavoro”, ha detto.