I lavoratori Alitalia scendono ancora in piazza, per la terza volta nel giro di poche settimane. Centinaia tra piloti, copiloti, personale di terra e molte altre professionalità legate al mondo del trasporto aereo, si sono dati appuntamento nella centralissima piazza Santi Apostoli a Roma. La manifestazione si è poi spostata a Piazza Venezia, occupata dai lavoratori che hanno bloccato il traffico.
Cori e striscioni, uno indirizzato al presidente del Consiglio: “Draghi: sali a bordo”, la scritta eloquente, prima che il corteo intonasse l’inno di Mameli. La manifestazione, organizzata unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo, ha nel mirino il diktat europeo che, secondo i sindacati, sta palesemente cercando di consegnare il ricco mercato italiano, terzo in Europa e decimo al mondo, ai vettori europei a danno dell’Italia.
Mentre da Bruxelles tardano ad arrivare risposte sul futuro di Alitalia e quello di Ita, la nuova compagnia pubblica che sarebbe dotata di finanziamenti pubblici fino a 3 miliardi di euro, i lavoratori sono ancora in attesa degli stipendi. Alitalia non ha i soldi per pagare quelli di aprile, che si aggiungeranno così ai mancati pagamenti dei mesi scorsi.
Dopo il funerale di Alitalia inscenato la settimana scorsa davanti al Mise, i lavoratori del trasporto aereo sono scesi ancora in piazza. Chiedono maggiori garanzie sul futuro. Quelle che Ita, al momento non può dare. La nuova compagna sarà fortemente ridimensionata nei numeri: si parla di un taglio di due terzi dei lavoratori, e di metà degli arei. Così migliaia di dipendenti rischiano di rimanere a terra.