Claudio Galzerano, direttore della Divisione Antiterrorismo Internazionale dell’Ucigos, la polizia di prevenzione ha recentemente affermato: “. “In Italia abbiamo un conto preciso di quanti italiani sono partiti per combattere con Isis, perché nelle comunità della sicurezza italiana – ha assicurato il direttore – c’è un’ottima osmosi tra il lato intelligence e il lato del law enforcement, delle forze di polizia”.
E stata creata una lista che ci permette di conoscere esattamente le dimensioni del fenomeno in tutte le sue differenti sfumature.Tra tutte le persone coinvolte siamo, al di sotto delle 50 unità”. “In Italia abbiamo un conto preciso di quanti italiani sono partiti per combattere con Isis, perché nelle comunità della sicurezza italiana c’è un’ottima osmosi tra il lato intelligence e il lato del law enforcement, delle forze di polizia”. A queste affermazioni ha fatto eco il ministro dellInterno Angelino Alfano: “L’allerta per l’Italia è elevatissima, pur in assenza di una minaccia specifica, ma lo è perché l’Italia è parte di quella grande coalizione internazionale che contrasta il terrorismo, perché è la sede della cristianità, ed ha fatto scelte importanti anche in Parlamento negli ultimi mesi – Al livello Ue ha proseguito il ministro – credo che occorra rafforzare la registrazione dei passeggeri per quanto riguarda voli e transiti, per monitorare al meglio la possibilità che qualche europeo vada su quei teatri di guerra a combattere, e che magari, dopo essersi ulteriormente radicalizzato, torni indietro con la volontà di realizzare quella strategia dei ’mille tagli’ che serve a dissanguare il nemico, come sostengono i teorici dell’Isis”,
