Una buona notizia: alle 17.10, all’aeroporto militare di Ciampino, un aereo decollato da Teheran ha riportato a casa Alessia Piperno, la 30enne arrestata in Iran lo 28 settembre.
Stamane è stato Palazzo Chigi a confermare di lì a poche ore il ritorno della giovane italiana: “Dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia“. Quindi, attraverso una nota è stato poi aggiunto che “Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a che Alessia riabbracci i familiari, ha informato i suoi genitori nel corso di una telefonata, pochi minuti fa“.
Anzi, la Meloni ha tenuto tornarci sopra poco fa, concludendo l’incontro stampa seguito alla visita del responsabile della Nato a Roma, affermando: “Mi perdonerà il segretario Stoltenberg se faccio una cosa irrituale, ma avrete saputo che Alessia Piperno sta tornando a casa. Io volevo ringraziare il nostro servizio di intelligence, il sottosegretario Mantovano e il ministero degli Esteri per il lavoro straordinario e silenzioso fatto per riportare a casa questa ragazza“.
Il rilascio della giovane è stato formalizzato ieri, a seguito di una telefonata intercorsa fra il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ed il suo ‘omonimo’ iraniano, Hossein Amir-Abdollahian. Una telefonata, come ha poi riferito la Farnesina, cordiale e costruttiva, nel corso della quale si è finito per affrontare diversi temi d’attualità, non ultimo il conflitto in Ucraina. Tanto è che, tramite un comunicato, l’ambasciata iraniana a Roma ha tenuto ad esprimere “la speranza che le relazioni politiche, economiche e culturali tra i due Paesi si amplino sempre più“.
Cresciuta nella Capitale, dove la famiglia è proprietaria della nota libreria- ‘Di Libro in Libro’ – nel quartiere dei Colli Albani, Alessia è una vera e propria ‘viaggiatrice’. Come aveva testimoniato la coppia di travel blogger italiani (Paolo Trapani ed Angela), che cura il sito ‘Beyond The Trip – Viaggio a tempo indeterminato’, avevano incontrato la Piperno proprio a nella capitale iraniana: “Era stata in Pakistan, da due mesi era in Iran e progettava di tornare in Pakistan“.
I due riferirono quindi di aver conosciuto casualmente Alessia, poco prima del suo arresto, avvenuto a Teheran – ironia della sorte – proprio nel giorno del suo compleanno. “Era stata in Pakistan, da due mesi era in Iran e progettava di tornare in Pakistan”, raccontarono Paolo ed Angela, mostrandosi molto preoccupata per l’improvvisa sparizione della romana. Un fermo che destò grandissima preoccupazione, perché erano i giorni in cui nelle strade della città si stavano consumando feroci scontri, seguiti alla morte della giovane Mahsa , picchiata dalla polizia per aver indossato male il velo. Oltretutto, la Piperno (si seppe dopo), è stata confinata nel famigerato carcere di Evin, luogo di detenzione riservato ai prigionieri politici ed ai oppositori che, a sua volta, era in piena rivolta. Tuttavia le autorità iraniane avvertirono subito che gli stranieri detenuti non erano stati coinvolti e stavano bene.
E dire che, poco prima che scomparisse dalla chat di Whatsapp che teneva con i suoi contatti italiani, la Piperno aveva scritto “Mahsa sarei potuta essere io, o la mia amica Hanieh, o una di quelle donne che ho incontrato durante questo viaggio. Hijab in Iran non è sinonimo di religione, bensì è sinonimo di governo“. Ed ancora, “Qui ogni donna deve privarsi della sua femminilità, nascondere quei bei lineamenti del volto e le forme del proprio corpo, per non rischiare di finire in prigione, o peggio ancora, di essere frustata per 70 volte“.
Nel frattempo le diplomazie hanno iniziato un serrato e ‘silente’ dialogo e, lo scorso 23 ottobre, succeduto a Di Maio, il nuovo responsabile della Farnesina, Tajani, ha chiamato il padre di Alessia per assicurargli tutto il suo massimo impegno per riportare Alessia a casa nel minor tempo possibile. “La liberazione di Alessia Piperno – disse poi ai media che chiedevano notizie in merito – è in cima al lavoro di questi giorni, siamo tutti impegnati quotidianamente“. Oggi finalmente è a casa.
Max