Forse un revisionismo storico vero e proprio non ci sarà, né potrà esserci, anche se il tempo come in tanti casi, specie rispetto ad eventi che hanno marcato la storia in epoche in cui la storia, ad esempio, sta sparendo perfino come materia scolastica finisce per annacquare tanti concetti. Ma quando si parla di fascismo, di Mussolini e del suo retaggio, indubbiamente non si può che andare del tutto con i piedi di piombo, provando a capire se la new age della comunicazione spesso anche vigorosa delle nuove leve politiche a esempio permettano al di là della legalità ma proprio a livello di opportunità etica lutilizzo di alcuni leitmotiv dellepoca della dittatura. Quando però in campo, tra i meandri di un tema costeggiato da mille sfumature, entrano in gioco sentimenti familiari, la questione irrisolta si fa ancora più spinosa e problematica da analizzare. E quanto verte intorno alla vicenda di Alessandra Mussolini che, delusa e alterata dalle recenti polemiche mediatiche, avvisa i “naviganti”: chi parla male del Duce sui social sarà denunciato.
“Legali al lavoro per verificare il “politically correct” di Fb e altri social nei confronti di immagini e/o frasi offensive nei confronti di Benito Mussolini, monitoraggio e denuncia a polizia postale”, scrive su Twitter e su Facebook leuroparlamentare a nipote del Duce. Leuroparlamentare entrata a Strasburgo con Forza Italia ma data ormai vicina alla Lega, intende dunque adire ad azioni legali contro chi criticherà e dileggerà la figura del dittatore fascista. Il tutto nasce dal fatto che la Mussolini ha avuto un vero e proprio diverbio televisivo con Alan Friedman nel corso della trasmissione LAria che tira.
La politica ha prima fatto il gesto del dito medio e successivamente ha iniziato ad insultare il giornalista americano definendolo str
: insomma, concetto abbastanza chiaro.
Questo è successo perché, per criticare il sostegno delleuroparlamentare alla decisione del sindaco leghista di Lodi di escludere dalla mensa scolastica i bambini figli di immigrati, Friedman aveva dichiarto di non stupirsi della sua idea essendo legata da diretta parentela con il dittatore.
Daltra parte, come si è detto in precedenza, già questa estate i toni alti della recente comunicazione politica aveva in qualche modo sdoganato alcuni concetti di Mussolini. In particolare Matteo Salvini ha più volte citato frasi del dittatore fascista, raccogliendo polemiche, insulti, ma anche consensi proprio sui social dove il ministro dellInterno è particolarmente fertile. “Tanti nemici tanto onore”, “Chi si ferma è perduto”, ha twittato il leader leghista. Forse uno più uno fa due, dal momento che leuroparlamentare Mussolini potrebbe candidarsi in Campania dalla Lega per guidare la Regione: come sia, sul piano legale, la Mussolini passa allattacco e minaccia denunce di massa contro chiunque dileggerà il nonno. Intanto, Twitter è esploso. Molti sono soprattutto critici. “Linsulto è firmare leggi che mandano a morte persone per etnia e idee, dice un cittadino, tra i tanti.. “Studia che sei nipote di uno che dice Vincere e vinceremo e poi scappa trasvestito, dice un altro. E cè chi ricorda, ovviamente, le leggi raziali, la mia famiglia ne sa qualcosa”.