Alan Kurdi, la nave diretta a Malta

Si dirigerà verso l’isola di Malta la nave Alan Kurdi. Questo è il risultato dopo ore intense di braccio di ferro fra Viminale, Europa e l’Ong tedesca Sea Eye: giornata ricca di tensioni quella di ieri, soprattutto nel momento in cui le donne con bambini piccoli, alle quali era stato accordato di sbarcare in via eccezionale, hanno scelto di restare sulla nave per non separarsi dai familiari. “Allora buon viaggio verso la Germania”, aveva risposto provocatoriamente Matteo Salvini.

Alan Kurdi, rotta verso Malta. Le reazioni a bordo

Sarà quindi l’isola di Malta la destinazione della nave Alan Kurdi, dopo essere stata bloccata per tutta la giornata di ieri a 15 miglia da Lampedusa in attesa di una soluzione. L’Italia aveva acconsentito a due donne, madri di due bambini rispettivamente di uno e sei anni, ed un’altra donna incinta, di approdare in territorio italiano, ma queste ultime hanno scelto di non separarsi dal resto della famiglia. Ecco perché adesso la Alan Kurdi fa rotta verso Malta, Stato che ha garantito ai migranti di tenere uniti i nuclei familiari. Il viaggio è stato intrapreso velocemente per sfruttare “una breve finestra meteo positiva” che dovrebbe favorire il tragitto verso l’isola maltese. Ieri Lampedusa era pronta ad accogliere le tre donne e i due bambini autorizzate dal ministero dell’Interno a sbarcare, ma la volontà di non separarsi dai mariti ha prevalso per le persone interessate. Accuse dalla Sea Eye al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “non ha umiliato solo i naufraghi, ma sfrutta tutto e tutti per ottenere il massimo vantaggio possibile da questa situazione”. Da parte sua, il leader del Carroccio aveva commentato a modo suo la decisione delle donne di non beneficiare del permesso speciale accordato loro dal Viminale. “Nessuno sbarco dalla Alan Kurdi: donne e bambini si rifiutano di scendere dalla nave. Non ci resta che augurare buon viaggio verso Berlino”.