(Adnkronos) – Al via la campagna ‘Non Solo Flu: porgi l’altra spalla 3.0’, dedicata alla stagione antinfluenzale 2022 e che quest’anno ha al centro l’obiettivo di aumentare le coperture vaccinali. L’iniziativa unisce tre società scientifiche – Società di medicina generale e delle cure primarie (Simg), Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) – in concomitanza con l’avvio della campagna vaccinale contro l’influenza e con il richiamo contro le varianti Covid. A preoccupare gli specialisti quest’anno è l’impatto del virus influenzale, che insieme con il Sars-Cov-2 può avere un’incidenza significativa, specie per i soggetti fragili. Infettivologi, igienisti e medici di famiglia, però, aggiungono in questa campagna di prevenzione anche i vaccini contro pneumococco, herpes zoster e meningococco, contro i quali si hanno strumenti molto efficaci.
La vaccinazione antinfluenzale, in partenza a metà ottobre in ogni regione italiana, quest’anno è più temuta perché il suo impatto sulla popolazione potrebbe essere più serio del solito. “I dati dall’emisfero australe ci segnalano una maggiore rilevanza del virus, dovuta anche ai due anni in cui, grazie alle misure restrittive, ha circolato di meno – afferma Carlo Cricelli, presidente Simg -. Per la compresenza di influenza e Covid, con le sue sottovarianti, è quindi opportuno puntare sulla co-somministrazione, e da qui il nome di questa campagna. Serve infatti raggiungere la massima copertura per tutta la cittadinanza eleggibile. Ma anche per chi non sia in condizioni di fragilità l’invito è che si vaccini contro Covid e influenza. Si tratta di una scelta senza rischi, che migliora l’andamento delle due patologie in questa nuova stagione invernale”, osserva.
La parola chiave che gli esperti sottolineano è quindi ‘co-somministrazione’, perché anche i vaccini contro pneumococco, herpes zoster e menigococco, specie per soggetti che hanno superato i 65 anni di età oppure fragili, malati cronici, immunocompromessi per terapie in corso, possono garantire la migliore protezione possibile.
“La campagna vaccinale dello scorso anno contro l’influenza non ha dato i risultati sperati. Quest’anno è necessario fare molto meglio anche incrementando la dose booster contro il Covid, che ora è ferma quasi al 20% – evidenzia Alessandro Rossi, responsabile Patologie acute della Simg -. I medici di medicina generale sono il riferimento primario per fare la corretta consulenza ai cittadini, a cui occorre dare tutte le informazioni necessarie perché comprendano l’importanza di proteggersi non solo dall’influenza e dal Covid, ma anche dalle infezioni da pneumococco, da herpes zoster, meningococco e pertosse, in caso di fragilità, malattie croniche e compromissione del sistema immunitario. E la campagna antinfluenzale – aggiunge – può essere un driver per parlare di prevenzione vaccinale e per somministrare in ambulatorio”.
Le tre società scientifiche hanno quindi elaborato un tutorial per i medici di famiglia, facile da consultare nel proprio software di gestione dell’assistito e sapere come procedere in ogni singola consulenza. “I cittadini sono sempre più interessati al tema vaccini e chiedono risposte chiare su efficacia, somministrazione, effetti collaterali – prosegue Rossi -. È quindi compito del medico di medicina generale valutare il profilo vaccinale del singolo assistito e consigliarne il completamento, seguendo la schedula prevista per singola preparazione. Il consiglio è di considerare la co-somministrazione, da valutare in base al singolo soggetto, dato che gli effetti collaterali sono transitori e localizzati, come cefalea, dolorabilità al sito di inoculazione, tutti sintomi che non si amplificano se il paziente ha ricevuto due vaccini insieme”, conclude.
“L’iniziativa – dichiara Antonio Ferro, presidente Siti – mira a ribadire l’importanza di vaccinarsi contro l’influenza, ma anche confermare quanto sia sicura la doppia somministrazione (anti-Covid-19 ed antinfluenzale), soprattutto per gli anziani. È fondamentale che le persone non aspettino l’ultimo momento a vaccinarsi. Quest’anno dovremo affrontare un’influenza particolarmente ‘aggressiva’, visto che le nostre difese immunitarie, negli ultimi due anni, per via della Pandemia, non sono state sollecitate. C’è preoccupazione proprio per questo motivo, ma anche per via del numero delle somministrazioni antinfluenzali in netto calo. Stiamo parlando di un ceppo ben identificato che proviene dall’Australia ed i vaccini che utilizziamo sono fatti proprio su questo. Il tutto, poi, dipenderà da come evolverà la situazione in generale, se torneremo ad impiegare le mascherine o no, una decisione che spetterà al ministero”, chiosa.
Ci sono tre importanti malattie infettive da cui bisogna proteggersi: pneumococco, Herpes Zoster e meningococco – sottolinea Claudio Mastroianni, presidente Simit -. In particolare, l’Herpes Zoster (spesso noto come Fuoco di Sant’Antonio) è una malattia gravata da severe complicanze soprattutto nei soggetti sottoposti a terapie immunosoppressive e che compromette in maniera importante la qualità della vita delle persone che ne sono affette. Da non sottovalutare lo pneumococco che è una la più frequente causa di polmonite, soprattutto nei soggetti anziani, in cui può avere una evoluzione sfavorevole. Oggi abbiamo la possibilità di utilizzare dei vaccini estremamente efficaci, che prevengono queste infezioni con sicurezza senza effetti collaterali. Inoltre, con una maggiore prevenzione si evitano ospedalizzazioni e uso inappropriato di antibiotici, contribuendo così alla lotta all’antibiotico-resistenza, che rappresenta uno dei più seri problemi di sanità pubblica nei prossimi decenni”.
L’importanza di stabilire un piano vaccinale è cruciale, quindi, per amplificare la protezione da infezioni rischiose e in molti casi gravi. “Non c’è ancora sufficiente percezione del rischio connesso all’infezione da meningococco, pneumococco e herpes zoster – afferma Roberto Parrella, vicepresidente Simit – Nonostante se ne conoscano gli effetti, in alcuni casi persino letali, siamo ancora indietro rispetto a una campagna vaccinale che dovrebbe impiegare vaccini ampiamente noti e somministrabili in qualsiasi momento dell’anno, all’interno di un programma di offerta attiva e per un invecchiamento in salute, oltre che per proteggere le categorie a rischio. Se pensiamo all’herpes zoster e alla nevralgia posterpetica, debilitante e dolorosa, oggi abbiamo anche nuovi vaccini ben tollerati, con efficacia assolutamente documentata”. L’obiettivo è duplice: ridurre le ospedalizzazioni e i relativi costi sanitari, ma anche controbattere la resistenza agli antibiotici, che oggi ha “tassi molto alti, per un uso indiscriminato e per una inadeguatezza dei farmaci rispetto ai ceppi circolanti”, sottolinea Parrella.
“Quest’anno dobbiamo adottare strategie organizzative delle attività vaccinali più armoniche e coerenti. Lo scorso autunno paradossalmente ci sono state coperture straordinarie per il Covid ma in calo per l’influenza, mentre ora occorre che si agisca in sinergia, visto che ci sono due virus in circolazione – sostiene Enrico Di Rosa, coordinatore del Collegio operatori Siti -. Quindi è importante che nello studio del medico di famiglia e nell’hub vaccinale sia possibile proteggersi da Covid e influenza. Tenendo conto che ormai il virus influenzale sta già girando e tempo utile per vaccinarsi è entro la fine del 2022”.