Trasposto in aree di guerra, o in territori ad alta concentrazione di terroristi o criminalità organizzata (volta al traffico di esseri umani, di armi, o di stupefacenti), il mestiere di giornalista assume tuttaltra dimensione. Non ci si può certo difendere con un microfono o una videocamera e, peggio, diviene a rischio poter raccontare liberamente ciò che si vede in quanto, il più delle volte ciò che viene testimoniato dai reporter è sicuramente scottante per chi dallillegalità criminale trae sostanziosi profitti.
E basta dare unocchiata al numero di giornalisti caduti (per usare un eufemismo) nel corso di reportage nei paesi più disgraziati della terra, per capire le dimensioni del fenomeno e, al contempo, definire eroico il loro lavoro.
Tra questi anche la rai negli anni ha pagato un tributo doloroso. Basti pensare alleccidio avvenuto nel corso della guerra in Bosnia, della troupe Rai (formata da Marco Luchetta, Alessandro Sasha Ota e da Dario DAngelo), letteralmente cancellata con un colpo di mortaio a Mostar nel 1994. Così come, qualche mese dopo a Mogadiscio, i copri di Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hrovatin, crivellati da una mitragliatrice.
Con questi presupposti nel 2004 la Rai ha dato vita al Premio giornalistico internazionale intitolato a Marco Luchetta, proprio per valorizzare quelle figure giornalistiche che nel corso dellanno si sono distinte nei diversi ambiti del diritto sociale negato nel mondo. Così stamane il presidente della giuria del prestigioso riconoscimento, Antonio Di Bella (direttore di Rainews24), ha ufficializzato i nomi dei vincitori di questa XVI edizione del Luchetta, e sono: Orla Guerin, Margaux Benn, Alessio Romenzi, Diego (Zoro) Bianchi, Daniele Bellocchio. A Riccardo Iacona andà invece il Premio Speciale della Fondazione Luchetta. Questultimo, a differenza dei colleghi, che saranno premiati sabato 11 maggio al Link, Festival del buon giornalismo di Trieste, avrà una cerimonia tutta sua -. Sempre al Link di Trieste – giovedì 9 maggio, in occasione dellinaugurazione del Festival.
Questanno al centro dei reportage premiati, i bambini. Infanzie negate da guerre, povertà e quanto di peggio. Nello specifico, a motivare la giuria, per ciascuna categoria:
Tv News il Premio Luchetta 2019 – riconoscimento ad Orla Guerin la quale, attraverso Bbc News ha denunciato il massacro di 42 yemeniti, caduti sotto le bombe delle forze di coalizione (nelle scuse di circostanza venne bollato come un danno collaterale, perché scambiato con un altro obiettivo!). Un bombardamento cruento che le stesse Nazioni Unite hanno definito come il peggiore, il più devastante contro bambini mai effettuato dal marzo 2015.
Stampa italiana – premio a Daniele Bellocchio il quale, dalle pagine de LEspresso, ha testimoniato dal Ciad lesodo forzato dei cittadini, terrorizzati dalla feroce violenza di Boko Haram e, nel contesto, la scioccante storia della 12enne Halima Adama, sposa bambina poi costtetta ad immolarsi in un attacco suicida, perdendo entrambe le gambe.
Per il Reportage,
Stampa internazionale – DallAfghanistan la corrispondente de Le Figaro, Margaux Benn, ha lasciato inorriditi centinaia di migliaia di lettori raccontando la realtà dei bimbi soldato reclutati dallIsis: radicalizzati ad appena 5 anni e dagli 11 ai 16 anni, costretti ad imbracciare un fucile e sparare.
Ecco Zoro che, dagli studi di Propaganda Live (su La7), ha diffuso gli impietosi volti dei bimbi del Congo, afflitti dalla fame, da violenze di ogni tipo, oltre che dai conflitti tribali (nel paese vi sono 300 diverse etnie, ognuna con una sua lingua e cultura) dalle conseguenti epidemie, e dai continui scontri armati.
Infine, nella Sezione Fotografia intitolata a Miran Hrovatin, la scena di un padre con le sue bimbe, appena giunto check point di Quayyara in Siria, mentre tuttintorno aleggia il fumo denso ed acre dei pozzi petroliferi incendiati dai miliziani dellIsis. Una fotografia, quella scattata da Alessio Romenzi e pubblicata da LEspresso, che testimonia limpossibilità di un quotidiano familiare.
Ricordiamo infine che il Premio Luchetta 2019 è promosso dalla Fondazione Luchetta Ota DAngelo Hrovatin con la Rai ed è organizzato da Prandicom.
Max