Pur essendo evidente la ‘piena’ di una seconda ondata che, quasi disinvoltamente, in una manciata di settimane ha riportate il Paese in allarme, al momento, sotto l’aspetto sanitario, al di la dei letti ospedalieri occupati nel 70% dei casi da pazienti che potrebbero benissimo ingerire la pillotta a casa, ciò che maggiormente preoccupava era invece la situazione delle terapie intensive. Quale è infatti la reale verità?
A dissipare ogni dubbio e, soprattutto a smontare il disastroso allarmismo in atto, (giusto preoccuparsi e stare attenti, ma con calma), la riunione operativa che avuto luogo oggi, con Domenico Arcuri (commissario straordinario all’emergenza Coronavirus), Francesco Boccia (ministro degli Affari regionali), ed i presidenti delle Regioni, seduti intorno al tavolo sul quale apparivano in bella vista numeri e dati relativi sia ai test che alle terapie intensive.
Un vertice dal quale Arcuri ha comunicato alla stampa che “Dai dati in nostro possesso la percentuale dei pazienti in terapia intensiva rispetto ai posti letto attivati è pari al 22% che scende al 18% attivando tutte le postazioni attivabili”. Dunque, come dire, nessun allarme.
Inoltre, ha aggiunto ancora il commissario straordinario, ”Abbiamo inviato una mail alle Regioni con la richiesta dei fabbisogni per le terapie intensive in modo da poter alleggerire il carico negli ospedali. Appena avremo raccolto i loro riscontri procederemo con una nuova distribuzione di materiali. Al momento, in base ai materiali già inviati nei mesi precedenti dalla struttura commissariale – ha quindi ribadito – sono attivabili ancora 1.445 posti di terapia intensiva e le Regioni si stanno già attrezzando per attivarli; sono già nelle disponibilità altri 1.849 ventilatori pronti per la distribuzione”
Dal canto suo il ministro Boccia (anch’egli contagiato), ha voluto mandare un segnale di ottimismo agli italiani, spiegando che ”Oggi dobbiamo dare un messaggio chiaro al Paese e tranquillizzare i cittadini: sono immediatamente attivabili in tempo reale oltre 10.300 posti di terapia intensiva, tra quelli già attivi nelle singole Regioni e quelli attivabili grazie ai materiali inviati dal commissario”.
L’augurio, ovviamente, è che invece, di qui a qualche settimana, la curva giri al contrario, allontanando il più possibile il bisogno di dover disporre di più posti nelle terapie intensive…
Max