Quello che speravano non dovesse essere preso in considerazione (nonostante la presunta rivendicazione dellIs), circa lincidente occorso allaribus russo precipitato sabato nel Sinai, ora rischia di trasformarsi in una drammatica probabilità. Laereo si sarebbe spezzato in volo e, stando infatti alle prime indagini condotte dalla compagnia proprietaria dell’A321 (tra laltro con i conti in rosso e dipendenti pagati in super ritardo), e da quanto riferito in conferenza stampa da Alexander Smirnov, vice direttore della Kogalymavia (gestore dei voli con il marchio Metrojet): Solo una forza esterna può aver spezzato in volo lairbus. Dal canto suo, pur avendo escluso – a poche ora dalla tragedia – che eventuali falangi terroristiche non dispongono armi così sofisticate, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, oggi ha dichiarato che “nessuna teoria può essere esclusa, ma dobbiamo aspettare fino a quando non avremo i risultati dell’inchiesta e astenerci da speculazioni”. Anche la disposizione dei resti del velivolo, sparpagliatisi su una superficie di 20 chilometri quadrati, lascerebbero supporre leventualità di unesplosione in volo. Intanto, a San Pietroburgo, sono giunte le prime 144 delle 224 persone decedute nello schianto. L’aereo, un Airbus A321-200, era stato costruito 18 anni fa, ha fatto sapere la società francese che lo ha realizzato. Non è questo il primo incidente che coinvolge la compagnia Kogalymavia: nel 2011 esplose un serbatoio di carburante di un Tupolev-154 di fabbricazione russa la città siberiana di Surgut, e vi furono numerose vittime tra i passeggeri..