“È di fondamentale importanza che i pazienti con mieloma multiplo abbiano accesso ai migliori trattamenti disponibili secondo un percorso di cura e protocolli basati su solide evidenze cliniche che possano assicurare il più lungo periodo di sopravvivenza possibile e una qualità di vita dignitosa”. Così Aurelio Luglio, consigliere di Ail – Associazione contro Leucemie, Linfomi e Mieloma – sezione di Bologna, intervenendo oggi all’evento “L’arcipelago del Melanoma”, dibattito promosso da Sanofi al quale hanno partecipato Paolo Corradini, direttore della Divisione di Ematologia, Fondazione Irccs Istituto nazionale dei Tumori di Milano, Ordinario di Ematologia presso l’Università degli Studi di Milano e Marcello Cattani, Presidente e Amministratore delegato di Sanofi Italia.
L’incontro è stato l’occasione per parlare dell’importanza di un nuovo trattamento che include isatixumab, un farmaco da poco disponibile in Italia, che ha dimostrato, nello studio clinico ‘Icaria-Mm’, in associazione con pomalidomide (pom-dex) e desametasone, di ridurre significativamente il rischio di progressione di malattia o di morte rispetto al solo regime pom-dex nei pazienti fragili che hanno già avuto due recidive e sono resistenti e refrattari alle cure. “Nonostante i tanto attesi progressi – ha ricordato Luglio – questa malattia ha un forte impatto su una popolazione spesso anziana e che presenta quindi altre morbilità”. Ail, oltre ad essere “accanto ai pazienti e ai loro familiari è da sempre al fianco dei clinici e dei ricercatori per garantire le migliori cure e sostenere gli investimenti in ricerca”, ha concluso luglio ricordando che sui 250 progetti finanziati dall’Associazione, il 10% è sul mieloma multiplo.
Il mieloma multiplo è una malattia del sangue che colpisce prevalentemente gli anziani (l’età media alla diagnosi è di 69 anni) e, in 9 casi su 10, tende a ripresentarsi. Nel 2020, la International Myeloma Foundation ha condotto una meta-analisi e uno studio sui costi diretti e indiretti associati a questa malattia. “Per quanto riguarda i costi indiretti – si legge in una nota di Sanofi – alcuni dati mostrano che l’impatto economico sui pazienti e sui caregiver è associato alle visite in ospedale, alla riduzione delle ore lavorative e all’anticipo della pensione. La perdita di produttività per paziente è stimata tra 290.601 euro (in Spagna) e 308.000 euro (in Germania)”.