Ai Musei Capitolini La Roma dei Re. Il racconto dellArcheologia, una nuova importante mostra ad ingresso gratuito per i possessori della MIC, la nuova card che può essere acquistata da chi risiede e studia nella Capitale a soli 5 euro consentendo lingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici. Per info www.museiincomuneroma.it
Gli inizi di Roma sono spesso confinati, nella comune immaginazione, ai miti della fondazione tramandatici dagli storici antichi: dalla Lupa che allatta i Gemelli presso la palude ai piedi del Palatino alla disputa fratricida tra Romolo e Remo. Un immaginario rafforzato dalla circostanza che limmagine di Roma maggiormente proposta nei secoli è legata ai simboli e agli edifici del suo passato imperiale, e, daltra parte, dalla difficoltà nel rintracciare opere immediatamente riconducibili alle fasi precedenti della vita della città, a partire dalletà repubblicana e andando ancora più indietro nel tempo.
La mostra La Roma dei Re. Il racconto dellArcheologia è la prima di una serie di esposizioni temporanee che permetterà ai visitatori di recuperare, attraverso le stratificazioni archeologiche, i valori fondativi della città di Roma che, nonostante il passare dei millenni, incidono ancora nella vita degli odierni cittadini: lo sviluppo della società, la gestione del territorio e linterazione con le altre comunità.
Ospitata nelle sale espositive di Palazzo Caffarelli e nellArea del Tempio di Giove dei Musei Capitolini dal 27 luglio 2018 al 27 gennaio 2019, lesposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, curata da Isabella Damiani e Claudio Parisi Presicce, e organizzata da Zètema Progetto Cultura.
Prendendo il via dallattenta lettura dei dati archeologici, La Roma dei Re. Il racconto dellArcheologia accende i riflettori sulla fase più antica della storia di Roma, illustrandone gli aspetti salienti e ricostruendo costumi, ideologie, capacità tecniche, contatti con ambiti culturali diversi, trasformazioni sociali e culturali delle comunità che vivevano quando Roma, secondo le fonti storiche, era governata da re.
Grazie a lunghe attività di ricomposizione e di restauro a cura della Sovrintendenza Capitolina, con la collaborazione del Parco Archeologico del Colosseo che ha messo a disposizione i risultati delle più recenti ricerche nellarea nord-est del Palatino e sulla Velia, sarà possibile mostrare per la prima volta al pubblico dati e reperti mai esposti prima.
La mostra è realizzata con il sostegno di Sapienza Università di Roma (per i materiali degli scavi del Palatino e della Velia) e dellUniversità della Calabria e University of Michigan (per i nuovi materiali di SantOmobono).
Si avvale inoltre, sempre in collaborazione con il Mibac, di preziosi prestiti da parte del Museo Nazionale Romano e del Museo delle Civiltà, e da parte della Soprintendenza per lArea Metropolitana di Napoli.
Il percorso espositivo – che inizia a partire dal limite cronologico più recente, il VI secolo a.C., e arriva fino al X secolo a.C. – si snoda in diverse sezioni: Santuari e palazzi nella Roma regia, con reperti provenienti dallarea sacra di SantOmobono nel Foro Boario presso lantico approdo sul Tevere; I riti sepolcrali a Roma tra il 1000 e il 500 a.C., con corredi tombali dalle aree successivamente occupate dai Fori di Cesare e di Augusto e dal Foro romano; Labitato più antico: la prima Roma, con il plastico di Roma arcaica per un viaggio a ritroso nel tempo dalla Roma di oggi a quella delle origini; Scambi e commerci tra Età del Bronzo ed Età Orientalizzante, con testimonianze provenienti in massima parte dalla necropoli dellEsquilino, uno dei complessi più importanti della Roma arcaica; e le sezioni Indicatori di ruolo femminile e maschile, Oggetti di lusso e di prestigio, e Corredi funerari confusi, che contengono reperti e oggetti provenienti anchessi per lo più dalla necropoli dellEsquilino a testimonianza di quella che poteva essere la ricchezza originaria della necropoli.