Secondo il rapporto sulle agromafie di Coldiretti-Eurispes il giro d’affari produrrebbe un business elevatissimo. In effetti si parla di un indotto pari a 24,5 miliardi all’anno. A tanto ammonta secondo questa analisi il prodotto delle cosiddette agromafie.
“Le mafie non sono più quelle che sparano ma quelle che entrano nei mercati” chierisce il procuratore nazionale Antimafia, snocciolando i dati del report.
“Le mafie non sono più quelle che sparano ma quelle che entrano nei mercati. Sono quelle che riescono ad accaparrarsi interi settori. Sono entrate nel settore agro-alimentare e quindi bisogna alzare una barriera che non sia fatta solo di repressione”: a dirlo è il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho, che ha preso parte alla presentazione del rapporto sulle agromafie a Roma. “Credo che i coltivatori siano proprio quelli più interessati affinché questo non avvenga”, ha chiarito De Raho, illustrando che “l’accaparramento dei terreni a prezzi bassissimi è un’altra attività tipica delle mafie per ottenere i fondi comunitari.
“Parlare di mafia che si occupa di agricoltura vuol dire coraggio di sollevare i problemi, spesso si fa fatica ad accomunare filiere alla parola mafia, c’è sempre il rischio di qualcuno di strumentalizzare”. E’ l’opinione del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, intervenuto alla presentazione del sesto rapporto Agromafie nel corso del quale ha poi ribadito: “Finchè ci saranno questi fenomeni questo settore non avrà lo sviluppo che merita. Liberarsi delle mafie non è solo un fatto etico ma è soprattutto un fatto economico, questi fenomeni non sono marginali”.
“Lo scorso anno abbiamo beccato più di 500 caporali e 600 sfruttatori e abbiamo confiscato 160 aziende che ora sono gestite dallo Stato”. In questo caso a parlare è il ministro dell’Interno Matteo Salvini sempre nell’ambito del Rapporto Agromafie odierno. Salvini ha chiarito che occorre “verificare la filiera agroalimentare e tutelare le aziende sane”.
Il volume di affari annuale delle agromafie è salita a 24,5 miliardi di euro con un balzo del 12,4%: emerge dal sesto Rapporto Agromafie 2018 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nellagroalimentare.