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Agricoltura, complice il maltempo il 2019 ‘pessima annata’

Un’inquietante flessione, “determinata principalmente da fattori climatici sfavorevoli“. Per quanto in parte prevedibile, fa comunque male ad un Paese come il nostro, di grande tradizione agricola, apprendere dall’Istat che, la stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura di quest’anno, segna una riduzione dell’1,3%.
Ciò che induce ad un’attenta riflessione è poi ‘quel dato’ apparentemente lieve, che cela in realtà un segnale assolutamente da non sottovalutare. Ci riferiamo in particolare alla riduzione delle unità di lavoro, cosa che non dovrebbe accadere, che sono diminuite dello 0,1%.
Perché forse molti non sanno che il settore agricolo in Italia ‘conta’ un valore aggiunto di ben 31,9 miliardi di euro. Non è quindi un caso se, a livello europeo, siamo al primo posto, seguiti dalla Francia (31,0 mld), e poi Spagna (26,5).

La ‘pessima annata’ del vino. Bene olio e frutta

Ma, clima sfavorevole a parte, cosa non è andato in particolare? Inevitabilmente, dopo il soddisfacente +14% dello scorso anno, la produzione del vino (-12,0%), della frutta (-3,0%, quando nel 2018 era invece a +1,4%), i cereali (-2,6% rispetto al precedente +3,5%), le piante industriali (-1,6% / +7,0%) e, infine la produzione zootecnica (-0,3%, / -0,5%).
Fortunatamente non è stato così disastroso per tutti i rami del settore. Intanto c’è di che rallegrarsi rispetto alla conferma della positività rappresentata dalle attività secondarie (+1,3%), e dalle attività dei servizi (+0,4%). Entrando poi nello specifico, l’Istat ha osservato l’ottima annata dell’olio: + 32,0% rispetto al disastroso -36,9% del 2018. Bene anche le coltivazioni foraggere (+3,5%), le patate (+2,0%), e gli ortaggi (+1,1%).
Max