Emergono i dettagli dell’aggressione subita da Karem Rohana, 35 anni, influencer italo-palestinese.
Ne parla una giornalista che era con lui: «Ci hanno aggredito alle spalle. Erano in due, alti un metro e ottanta, snelli e molto giovani, vestiti bene, romani. Felpe con cappuccio alzati sulla testa, mascherine anti-Covid a coprire il volto. Li ho sentiti dire «Scusa, scusa», come se volessero superarci sul marciapiede di via Ostiense, e poi invece sono saltati addosso a Karem buttandolo per terra e prendendolo a calci senza pietà».
Benedetta Sabene, giornalista di Servizio Pubblico (piattaforma Michele Santoro), è la testimone diretta del pestaggio al suo amico Karem Rohana, finito all’ospedale Sant’Eugenio e poi dimesso con 15 giorni di prognosi per contusioni, ecchimosi e la sospetta frattura di un dito.
Indaga la Digos: c’è il sospetto che l’aggressione sia collegata all’attività sul web del 35enne, impegnato a difesa di Gaza dopo l’attacco di Hamas contro Israele.
Rohana e Sabene sono stati sentiti dalla polizia. “È stata una spedizione punitiva – afferma l’influencer -, volevano ammazzarmi. Mi hanno fatto male, non riesco a muovermi per i dolori alla schiena”. E poi una accusa diretta sul web: «Israele esporta la sua democrazia anche in Italia».