Fu lui a denunciare il vergognoso caporalato subito dai dipendenti di un call center di Taranto dove, tra decurtazioni per eventuali ritardi e pause bagno, mediamente gli stipendi non superavano i 92 euro mensili. Una denuncia circostanziata quella di Andrea Lumino, segretario generale di SLc Cgil Taranto, che comportò severe conseguenze ai responsabili di tale vergognosa gestione. Purtroppo però, cosa risaputa ma raramente indagata fino a fondo (e non per responsabilità delle forze dellordine), dietro linfamità e lingordigia di questi pseudo imprenditori si cela sempre una forma di criminalità. Ed oggi, anche se al momento non è possibile dimostrarlo, alla denuncia del coraggioso sindacalista è seguito lamaro prezzo da pagare. Mentre Lumino era impegnato in unintervista televisiva in una via della città, ha subito pesanti minacce e unaggressione fisica. Un episodio vergognoso che Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, ha commentato: “Esprimiamo rabbia e indignazione, nonché piena solidarietà al segretario della Slc tarantina, Andrea Lumino, fatto oggetto di una vergognosa aggressione, per aver reso pubbliche forme di sfruttamento e offesa della dignità di chi lavora insostenibili e inaccettabili, che rappresentano nuove forme di caporalato. Ad Andrea esprimiamo tutta la nostra solidarietà e non faremo mancare tutto il supporto alla denuncia e a tutte la azioni volte a garantirne la tutela fisica e morale. Questa arrogante illegalità va combattuta e smantellata con determinazione perché i draghi si possono sconfiggere”. Cè da sperare che, testimonianze a parte (anche se, in determinate circostanze, lomertà è sempre dietro langolo), lemittente televisiva abbia catturato i volti degli aggressori. Anche per constatare se vi siano collegamenti con gli imprenditori dei call center
M. .