Alle 17:04 italiane di ieri, il lungo inseguimento alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è finito, con larrivo a terra del segnale inviato da Philae, il modulo grande come una lavatrice che, sganciato dalla sonda Rosetta, è riuscito ad agganciarsi alla superficie della cometa. Il modulo Philae è riuscito nella manovra di discesa sulla cometa dopo sette ore di manovre seguenti il distacco da Rosetta. E un risultato storico per lAgenzia Spaziale Europea, che dava, fino a poche ore prima del successo della missione, una percentuale positiva non superiore al 70%, per lenorme complessità della stessa e per le numerose variabili che potevano influenzare sullesito della stessa.
Ora, se tutto andrà per il meglio, la sonda potrà raccogliere i dati della cometa nella sua rotta di avvicinamento al Sole da qui fino alla primavera del 2015 per poi trasmetterli a terra, dove potranno essere analizzati permettendo agli scienziati e ai ricercatori di conoscere meglio la composizione di una cometa, fornendo così, almeno si spera, indicazioni fondamentali per comprendere la nascita della vita sulla Terra. La cometa si trova, oggi, a più di 500 milioni di chilometri dal nostro pianeta, e ogni segnale dalla sonda ha impiegato 28 minuti per giungere al centro di controllo della missione.
Philae, come detto, ha le dimensioni di una lavatrice, pesa un quintale ed è equipaggiato con una decina di strumenti per lanalisi dettagliata della cometa, tra i quali il trapano per la perforazione della superficie della cometa, realizzato dal Politecnico di Milano, che consentirà di scavare fino ad una profondità di 20 centimetri riportando campioni allinterno della sonda per la loro analisi e catalogazione. Tra gli altri strumenti sono presenti un misuratore di campi magnetici per verificare linterazione tra la cometa e il vento solare, un analizzatore di gas che servirà a identificare ogni composto chimico organico sulla 67P, un misuratore di densità e di temperatura della superficie.
Questa missione segna un enorme passo avanti per le missioni spaziali, così come ha entusiasticamente commentato Jean-Jacques Dordain, direttore dellESA, che ha guidato la realizzazione del progetto Rosetta, la navetta costruita da un Consorzio Europeo, guidato dal DLR, lIstituto di Ricerca Aerospaziale tedesco. La difficoltà principale, infatti, nellatterrare su di una cometa, sta nel fatto che la superficie di questi corpi celesti è composta di ghiaccio, polveri e rocce ed è estremamente irregolare come forma, il che ha reso la manovra di aggancio particolarmente complessa. Grazie alle informazioni di questa missione potremo sapere se lorigine della vita sulla Terra è effettivamente stata generata da impatti con comete e il loro materiale organico.