Con l’evacuazione di quasi 5mila afghani da Kabul, ad oggi l’Italia è “il primo Paese dell’Unione Europea per cittadini afghani evacuati e per questo voglio ringraziare la nostra intelligence e tutti gli uomini e le donne del Ministero della Difesa per il grande servizio prestato”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’arrivo dell’ultimo volo da Kabul a Fiumicino con a bordo 58 cittadini afghani, il console Tommaso Claudi e l’ambasciatore Stefano Pontecorvo. “Stamattina è arrivato l’ultimo volo dall’Afghanistan con cittadini afghani a bordo e i carabinieri Tuscania, senza i quali non avremmo potuto garantire la presenza del nostro console Tommaso Claudi e dell’ambasciatore Stefano Pontecorvo, rappresentante civile della Nato in Afghanistan. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questi giorni all’evacuazione di quasi 5mila afghani”, ha spiegato.
Ora, ha continuato, “finisce la prima fase e inizia la fase più difficile. Ci sono tanti cittadini afghani che aspettano ancora di essere evacuati: non possiamo più farlo coi ponti aerei che abbiamo visto in questi giorni ma siamo pronti con le Nazioni Unite e con i paesi limitrofi all’Afghanistan a lavorare per garantire a queste persone che hanno collaborato con noi in questi 20 anni di poter avere la stessa possibilità che hanno avuto i quasi 5mila cittadini afghani che abbiamo evacuato in questi giorni”.
“Proprio nelle ultime ore – ha detto ancora Di Maio – ho sentito l’Alto commissario dell’Unhcr, Filippo Grandi, lo abbiamo invitato a fare il punto con le agenzie delle Nazioni Unite affinché insieme alle Organizzazioni Non governative possano restare nel territorio afghano e rappresentare un presidio di tutela dei diritti umani e della salute del popolo afghano. Stiamo mettendo a punto il piano italiano per il popolo afghano, la settimana prossima ci sarà la prima riunione interministeriale italiana per poter coordinare le iniziative sia a livello internazionale delle organizzazioni internazionali sia a livello nazionale per l’accoglienza e la formazione dei tanti bambini e ragazzi che sono arrivati in questi giorni. In questa fase 2, molto difficile, il nostro imperativo deve essere non abbandonare il popolo afghano, le donne e le ragazze afghane, un popolo che ci ha dimostrato una grande voglia di crescere e di cambiare una situazione che stiamo vedendo degenerare in questi giorni”.