“Sbagliato definire i talebani un gruppo terrorista”. Nel giorno della ricorrenza dei vent’anni dall’attacco dell’11 settembre alle Torri Gemelle e al Pentagono, Massimo D’Alema in un’intervista a quotidiano Domani, sostiene che “i talebani sono un movimento fondamentalista, violento e intollerabile per i comportamenti contro le donne e contro le minoranze, ma credo sia sbagliato definirli un gruppo terrorista”. “L’Isis è un gruppo terrorista, i talebani sono un movimento politico, come Hezbollah e Hamas. Definirli terroristi è una stupidaggine”, tanto che “gli americani parlano con i talebani ininterrottamente dal 2018”, dice l’ex premier.
Per quanto riguarda gli attacchi dell’11 settembre 2001 D’Alema dice che “la risposta occidentale all’attacco terroristico delle Twin Towers aveva un contenuto militare, che ha ottenuto qualche risultato. Ma aveva soprattutto un forte disegno politico-culturale: l’idea che attraverso l’espansione della democrazia nel mondo islamico si sarebbero costruiti anticorpi in grado di debellare il fondamentalismo antioccidentale e il terrorismo. Questo progetto è fallito”. Ma soprattutto “non solo con le armi, è fallita l’idea che la democrazia si possa esportare” e “sono fallite anche le primavere arabe, che era l’espansione della democrazia sull’onda di un movimento popolare. L’omologazione culturale non funziona”.
D’Alema aggiunge: “L’attentato alle Twin Towers non fu opera dei talebani ma di una elite araba, per lo più saudita, che era finita sulle montagne dell’Afghanistan perché lì l’avevano portata gli americani, che avevano favorito la creazione di un movimento di volontari islamici per combattere contro i sovietici” quindi “la preparazione politico-militare del campo fondamentalista è stata fatta dall’occidente, perché i fondamentalisti erano i principali alleati in chiave anticomunista e antisocialista araba”.