Non c’era modo per gli Stati Uniti di ritirarsi dall’Afghanistan, ora controllato dai talebani, senza che ne derivasse il caos. Lo dice il presidente Usa, Joe Biden, in una intervista alla Abc News, rispondendo alle domande di George Stephanopoulos. Biden torna sul tema Afghanistan dopo l’intervento di alcuni giorni fa, con una conferenza in cui non ha risposto ad alcuna domanda della stampa.
“Sarebbe stato possibile gestire il ritiro in un modo migliore, senza errori?”, chiede l’intervistatore. “Non credo si sarebbe potuto gestire in un modo… L’idea che in qualche modo c’è una strada per uscirne senza che ne derivi il caos, non so come possa accadere”. “Quindi, per lei, questo era stato sempre considerato nella decisione?”, chiede Stephanopoulos. “Sì”, risponde Biden.”Una delle cose che non sappiamo è cosa faranno i talebani” per quanto riguarda “evitare che le persone escano” dal paese.
“Cosa stanno facendo ora? Stanno cooperando, consentendo ai cittadini americani di uscire, al personale americano di uscire e alle ambasciate di evacuare. Ma stiamo avendo più difficoltà con coloro che ci hanno aiutato quando eravamo lì”. Il giornalista sollecita il presidente sulle immagini che hanno fatto il giro del mondo. “Abbiamo tutti visto le immagini. Abbiamo visto centinaia di persone ammassate in un C-17. Abbiamo visto afghani precipitare” da un aereo decollato. “Era 4 giorni fa, 5 giorni fa!”, dice Biden, facendo riferimento ad immagini diffuse lunedì.
“Cosa ha pensato quando ha visto le foto?”, chiede Stephanopoulos. “Ho pensato che dovevamo riprendere il controllo di tutto questo. Dovevamo procedere più rapidamente, dovevamo procedere in modo da riprendere il controllo di quell’aeroporto. E lo abbiamo fatto”.
“Quando guarda a quello che è successo nell’ultima settimana -incalza il giornalista- si è trattato di un fallimento dell’intelligence, della pianificazione, dell’esecuzione o del giudizio?”. “E’ stata una scelta semplice, George”, dice Biden. “Quando il governo dell’Afghanistan e il leader di quel governo salgono su un aereo e vanno in altro paese, quando vedi il collasso massiccio delle truppe afghane che abbiamo istruito, fino a 300mila uomini, con l’abbandono degli equipaggiamenti e la fuga… Questo è ciò che è successo. Questo, semplicemente, è ciò che è successo. E la domanda chiave all’inizio era: andiamo via secondo il programma stabilito, rinviamo fino al primo settembre o mandiamo un numero rilevante di altri soldati?”.
“Sento che qualcuno dice ‘avevate 2.500 uomini lì e non succedeva niente. Non succedeva nulla perché l’ultimo presidente un anno fa aveva negoziato il ritiro entro il primo maggio e in cambio non ci sarebbero stati attacchi alle forze americane. Ecco perché non succedeva nulla. Io mi sono trovato davanti ad una scelta semplice. Se avessi detto ‘restiamo’, avremmo fatto meglio a prepararci ad inviare molti più soldati”.