L’Airbus A320 dell’EgyptAir, precipitato lo scorso 10 maggio nel Mar mediterraneo con 66 passeggeri a bordo, durante il volo per la tratta Parigi-Cairo, ha lanciato un segnale di emergenza. A dichiararlo sono le stesse autorità egiziane che, tramite gli investigatori, hanno confermato di aver’’ricevuto indicazioni satellitari che dimostrano una chiamata d’emergenza lanciata dal trasmettitore Elt (l’Emergency Locator Transmitter, un radiofaro di bordo che può essere attivato manualmente o agire in automatico in caso di impatto per comunicare al satellite la posizione dell’aereo)”. Il velivolo è scomparso dai radar alle 2.29, ora locale, e le coordinate fornite sono risultate utili per individuare la zona nella quale avviare le ricerche. A riportare la notizia è stata l’agenzia di stampa Bloomberg, citando il tenente Jason Wilson del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), confermando che il primo segnale di allarme registrato dall’Elt, è stato inviato alle 2.36. Il segnale di emergenza è stato raccolto da cinque satelliti, che lo hanno immediatamente inoltrato ad una stazione di terra di Cipro, che ha confermato l’identità dell’Airbus, riducendo l’area di schianto. Gli esperti incaricati di recuperare la scatola nera, hanno dichiarato che tale attività avrà una durata non più breve di una settimana. Secondo i dati raccolti, la scatola nera, si troverebbe a una profondità di tremila metri in una zona a 290 chilometri a nord della costa egiziana.

D.T.