“Ora spuntano, per volontà del tribunale e non del Parlamento, mamma e mammo. L’egoismo di due donne contrapposto al diritto di un pargolo ad avere un padre e una madre viene seppellito a Roma, in un’aula giudiziaria. Ormai tutto è relativo, basta avere voglia di qualunque cosa e bisogna ottenerla. A prescindere da ogni valore”. Così il leader de La Destra Francesco Storace sul Giornale d’Italia e sul sito del partito “Madre natura non ci consente di far nascere un figlio in maniera diversa che tra un uomo e una donna? Chissenefrega, dicono i benpensanti di oggi, nasca come diamine voglia e se possibile in provetta, ma cresca come diciamo noi – continua Storace – Che i genitori debbano essere di sesso diverso non sta scritto da nessuna parte, bestemmiano, e il diritto naturale diventa qualcosa di inesistente. E contro chi si azzarda a criticare, si eleva la fatwa laica. Speriamo che vogliano lasciare intatte le nostre gole.
Ormai non conta più nulla. Il tribunale di Roma ha stabilito che due donne lesbiche – fidanzate da un po’ di tempo – possano tenere con se’ una bimba di cinque anni, nata con fecondazione eterologa. Una volta c’era la legge e i magistrati erano chiamati a sanzionarne le violazioni; ora decidono direttamente loro che cosa e’ consentito fare, fregandosene di quelle che sono le nostre convinzioni. Nessuno di noi intende sindacare l’amore tra quelle due donne. In fondo, sono fatti loro. Ma i fatti loro diventano fatti nostri se si pretende di imporre modelli sociali per via giudiziaria. E’ qualcosa di orribile pensare di prendere a sganassoni cultura, tradizione, convincimenti e imporre il loro contrario a colpi di sentenze. Sono nato in un mondo in cui il bambino aveva diritto al padre e alla madre. Nessuno mi ha avvisato per tempo che tutto questo non ha più ragione di essere, che adesso prevale il “diritto” di ciascuno di noi ad avere un figlio. Fra poco sarà legittimo sottrarlo ad altri in un gara criminale a chi vanta più “diritti”…. Il più debole della compagnia non ne ha….
In tribunale hanno stabilito che è possibile questo tipo di adozione in attuazione di una norma del 2001: in mancanza del secondo genitore che riconosca come proprio un figlio, la legge consente che in una coppia uno dei due partner adotti il figlio naturale o legittimo dellaltro. Come se quella norma – il magistrato pare non saperlo – fosse stata scritta per prevedere ’miracoli’ tra coppie dello stesso sesso. In realtà, si è adottato uno strampalato stratagemma per sovvertire la realtà delle cose: ci si metta mano con serietà, perché non ne possiamo più. In discussione c’è il diritto a una vita normale. Soprattuto quella del nascituro. Non ne siamo padroni”.
Ormai non conta più nulla. Il tribunale di Roma ha stabilito che due donne lesbiche – fidanzate da un po’ di tempo – possano tenere con se’ una bimba di cinque anni, nata con fecondazione eterologa. Una volta c’era la legge e i magistrati erano chiamati a sanzionarne le violazioni; ora decidono direttamente loro che cosa e’ consentito fare, fregandosene di quelle che sono le nostre convinzioni. Nessuno di noi intende sindacare l’amore tra quelle due donne. In fondo, sono fatti loro. Ma i fatti loro diventano fatti nostri se si pretende di imporre modelli sociali per via giudiziaria. E’ qualcosa di orribile pensare di prendere a sganassoni cultura, tradizione, convincimenti e imporre il loro contrario a colpi di sentenze. Sono nato in un mondo in cui il bambino aveva diritto al padre e alla madre. Nessuno mi ha avvisato per tempo che tutto questo non ha più ragione di essere, che adesso prevale il “diritto” di ciascuno di noi ad avere un figlio. Fra poco sarà legittimo sottrarlo ad altri in un gara criminale a chi vanta più “diritti”…. Il più debole della compagnia non ne ha….
In tribunale hanno stabilito che è possibile questo tipo di adozione in attuazione di una norma del 2001: in mancanza del secondo genitore che riconosca come proprio un figlio, la legge consente che in una coppia uno dei due partner adotti il figlio naturale o legittimo dellaltro. Come se quella norma – il magistrato pare non saperlo – fosse stata scritta per prevedere ’miracoli’ tra coppie dello stesso sesso. In realtà, si è adottato uno strampalato stratagemma per sovvertire la realtà delle cose: ci si metta mano con serietà, perché non ne possiamo più. In discussione c’è il diritto a una vita normale. Soprattuto quella del nascituro. Non ne siamo padroni”.