Ci accompagna da oltre 70 anni, e in molti non si sono mai domandati chi l’ha scritta, perché arriva dentro di noi come fosse un elemento naturale, acqua, aria, basta solo ‘l’attacco’ di ‘Tutti Frutti’, per sentirsi come travolti da una scarica di adrenalina pura, le gambe iniziano a muoversi da sole, il bacino rotea… è il rock!
I musicisti invece, quelli di ‘razza’ (Beatles in testa), sapevano bene chi era Little Richard, un folletto nero nato nel Sud degli States, nella Georgia, dove il sound aveva un’unica inclinazione. Fu lui, con tre accordi maggiori, a cambiare il volto della musica ‘moderna’, regalando soprattutto alla storia della musica leggera, le mirabilie della chitarra elettrica.
Little Richard, icona di Elvis (che non smise mai di omaggiarlo cantando diverse sue canzoni nel corso dei concerti), nel corso della sua lunghissima e fortunata carriera artistica ha raggiunto tutte le vette possibili.
Negli ani ’50 in America era conosciuto come ‘The Original King of Rock and Roll’ (‘Il vero re del Rock and Roll’), perché le sue performance, oltre che per la musica, regalavano emozioni pure, anche attraverso i suoi movimenti snodati, frenetici, che ne caratterizzavano l’enorme impronta liberatoria. Un sound semplice eppure ‘sofisticato’, capace di attraversare decine di generazioni, fino ad approdare addirittura nel rap, dove diversi remix fondano il ritmo sul suo inconfondibile groove.
Come dicevamo, classifiche e dischi d’oro a parte, nel corso della sua vita Little Richard è stato insignito di ogni massima onorificenza possibile, dall’impronta nella celebre Rock and Roll Hall of Fame, nella Songwriters Hall of Fame e, nel 2010, la sua ‘Tutti Frutti’ è stata inserita all’interno della prestigiosa Biblioteca del Congresso per il suo “sound ritmato e irresistibile, sposato a un’interpretazione vocale unica, che annunciò una nuova era per la storia della musica”.
Ecco perché Danny Penniman, questo il suo vero nome, già da oggi ci mancherà moltissimo…
Per un grandissimo musicista che ci lascia, c’è ne è un altro che, con eguale fama, sta invece per tornare sulle scene musicali: Bob Dylan.
Il prossimo 19 giugno infatti, dopo 8 anni di silenzio, esce ‘Rough And Rowdy Ways’, il suo nuovo album anticipato dal singolo ‘False Prophet’.
Prodotto dalla Columbia Records (e già in pre-order: https://bobdylan.lnk.to/RoughandRowdyWays_), il nuovo album del ‘papà dei cantautori’ (persino De André lo ha tradotto), è composto da 10 tracce, e verrà pubblicato in formato doppio CD, doppio vinile e digitale. Ad incuriosire, è l’annuncio di un brano all’interno dell’album – ‘Murder Most Foul’ – che dura la bellezza di ben 17 minuti, e questo spiega quanto Dylan avesse da raccontare, dopo aver messo via pensieri ed umori per ben 8 anni.
Nato a Duluth (minnesota) il 24 maggio del 1941, questo straordinario cantautore e poeta in realtà si ‘chiamava’ Robert Allen Zimmerman, nome che ha poi deciso di cambiare in Bob Dylan nell’agosto 1962.
Negli ultimi 23 anni Bod Dylan ha realizzato 7 album in studio, un lasso di tempo che include anche la registrazione, nel 2001, di “Things Have Changed”, realizzata per il film Wonder Boys e vincitrice di un Oscar e di un Golden Globe; l’autobiografia divenuta best seller internazionale, “Chronicles Vol. 1”, che ha trascorso 19 settimane nella lista dei migliori best seller del New York Times e che recentemente è stata definita da Rolling Stone come la più grande autobiografia rock di sempre.
Premio Nobel per la Letteratura nel 2016, Bob Dylan ha anche ricevuto l’Officier de la Legion d’honneur nel 2013, il Sweden’s Polar Music Award nel 2000, un Dottorato dall’Università di St. Andrews in Scozia e numerose altre onorificenze.
Il 10 maggio di 60 anni fa, a Dublino, nacque Paul David Hewson, figlio di operai, un’infanzia semplice la sua ma, come vedremo, ricca di eventi. Sin da piccolo Paul manifesta una propensione per la musica e, già ai primi anni del liceo, è membro di un band di adolescenti, i Lypton Village dove, uno dei componenti – fissato con i soprannomi, lo ribattezzerà Bono. Ma a segnare quel bellissimo periodo di prime note, l’improvvisa perdita della mamma, Iris Elizabeth Rankin, colpita pochi giorni prima da un aneurisma durante i funerali del nonno. Un trauma che da quel momento non smetterà mai più di perseguitare Paul Bono il quale, una volta divenuto il leader di una delle maggiori rock-band mondiali, gli U2, tornerà a parlarne con la bellissima ‘I Will Follow’.
Il resto è storia nota: conosciuto Larry Mullen al liceo, nel 1976, grazie ad un annuncio messo sulla bacheca dell’istituto, incontrerà Adam Clayton ed i fratelli Richard “Dik” Evans e David Evans (The Edge): nascono così i ‘primi’ U2. Ma la scelta fin da subito di produrre pezzi loro, inediti, spinge Richard Evans ad abbandonare la band.
Da allora, grazie al supporto della band, con la quale hanno venduto oltre 23 milioni di album, Bono ha vinto qualcosa come 22 Grammy Awards, scritto una ‘carrellata’ hits internazionali e, benché ancora giovane, con gli U2 vengono annoverati nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame mentre, la prestigiosa rivista musicale ‘Rolling Stone’ lo inserisce nella classifica dei più grandi cantanti di tutti i tempi.
Ma come Paul ha ribadito più volte, “Le rock star desiderano sempre le stesse due cose. Vogliono divertirsi e cambiare il mondo. Se riesci a fare entrambe allo stesso tempo, sei a posto”.
Ed infatti, la carriera artistica di Paul è stata sempre affiancata da lodevoli iniziative benefiche ed umanitarie. Dal Live Aid e Live 8 con Bob Geldof, alla raccolta fondi per sostenere la battaglia dell’Africa contro l’Aids. Si è battuto per l’ambiente colloquiando personalmente con maggiori leader politici mondiali così come, con la stessa determinazione ha contribuito alla pace tra cattolici e protestanti irlandesi.
Mai domo, al pari dell’energia profusa in ogni concerto, Paul Bono non mai cessato un solo istante di risparmiarsi per gli altri. Anche recentemente, in occasione della pandemia da coronavirus nel mondo, ha scritto l’intensa ‘Let Your Love Be Known’, dedicata all’Italia ed gli italiani, dei quali ha voluto le immagini della quarantena con i cori e le bandiere stese fuori le case perché, ha detto, benché siano “in difficoltà, continuano comunque a cantare”. Senza contare che con la band, gli U2, hanno donato ben 10 milioni di euro per assicurare i Dip ed i disposti di sicurezza contro il Covid-19, da distribuire agli irlandesi.
Tre volte candidato al premio Nobel per la pace, nel 2007 è stato nominato “Cavaliere” dalla regina Elisabetta, comparendo inoltre sulla copertina di Time, come una delle 100 persone più influenti del mondo.
Forse, più che fargli gli auguri per i suoi 60 anni sarebbe più opportuno ringraziarlo per quanto fatto in tutti questi anni…
Virando invece ‘dalle nostre patri’, continua l’impegno de ‘Il Volo’, che ha scelto di accompagnare con la propria musica i fan di tutto il mondo, così da tenere vivo il senso di comunità durante questo lockdown, e per ricordare la necessità di rispettare le norme dell’emergenza sanitaria in ogni Paese.
Ieri ad esempio i tre cantanti, unici italiani, nella notte hanno partecipato al primo grande evento streaming prodotto da Unicef. Un concerto che ha visto la partecipazione di star del calibro di Cher, Pink, Sting, Rod Stewart, Pablo Alboran, Eurythmics, Matthew Morrison, Luke Islam, Morgan Freeman, Lucy Liu e tanti altri. C’è infatti da sottolineare che Piero Barone, Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto sono conosciuti ed amati in tutta America.
Oggi invece, alle 18, il trio è ospite del grande festival streaming organizzato da Sony Music Latin-Iberia ‘Made In: Casa’ che sarà in diretta dalle ore 18.00 sugli account social ufficiali @madeinlatino di Sony Music Latin – Iberia Facebook, Instagram e YouTube e sul sito ufficiale www.desdecasaconmusica.com con i più acclamati artisti con i più acclamati artisti di Sony Music Latin-Iberia e non solo, come Camilo, Lali, Gente de Zona, Becky G, Diego Torres, Divicio, Ruggero, Rombai, Luis Coronel, Andrés Cepeda, Rauw Alejandro, Pabllo Vittar e tanti altri!
Restando sempre agli artisti italiani, segnaliamo ‘Ma il cielo è sempre blu’, la bellissima canzone scritta da Rino Gaetano, che ha unito oltre 50 star della musica italiana, in uscita l’8 maggio per sostenere il lavoro della Croce Rossa Italiana, è disponibile in pre-order e pre-save (https://lnk.to/mailcieloesempreblu).
L’iniziativa benefica promossa da Amazon insieme alle principali associazioni industriali del settore musicale italiano, AFI, FIMI e PMI, ha visto reincidere ‘a distanza’ una versione corale de “Ma il cielo è sempre più blu”, di Rino Gaetano, da un numero incredibile di artisti: Alessandra Amoroso, Annalisa, Arisa, Baby K, Claudio Baglioni, Benji & Fede, Loredana Bertè, Boomdabash, Carl Brave, Michele Bravi, Bugo, Luca Carboni, Simone Cristicchi, Gigi D’Alessio, Cristina D’Avena, Fred De Palma, Diodato, Dolcenera, Elodie, Emma, Fedez, Giusy Ferreri, Fabri Fibra, Fiorello, Francesco Gabbani, Irene Grandi, Il Volo, Izi, Paolo Jannacci, J-Ax, Emis Killa, Levante, Lo Stato Sociale, Fiorella Mannoia, Marracash, Marco Masini, Ermal Meta, Gianni Morandi, Fabrizio Moro, Nek, Noemi, Rita Pavone, Piero Pelù, Max Pezzali, Pinguini Tattici Nucleari, Pupo, Raf, Eros Ramazzotti, Francesco Renga, Samuel, Francesco Sarcina, Saturnino, Umberto Tozzi, Ornella Vanoni…e Alessandro Gaetano.
Tutti i diritti della traccia saranno devoluti alla Croce Rossa Italiana. E per permettere che anche tutti proventi discografici ed editoriali di questa versione vengano dati in beneficenza, la cover collettiva è stata ri-depositata con il titolo di “Ma il cielo è sempre blu (Italianstars4life)”.
Chi lo desidera, può dare il proprio contributo alla Croce Rossa Italiana anche attraverso un pulsante per donare raggiungibile direttamente sul sito Amazon.it. Le donazioni possono essere effettuate inoltre sul sito www.cri.it/donazioni-coronavirus (con la causale “CIELO BLU”). IBAN: IT59M0832703240000000010004 – BIC: ROMAITRR , intestato a Associazione della Croce Rossa Italiana – ODV , causale: CIELOBLU
Infine, ritenendolo uno dei cantautori più interessanti della giovane generazione, vi proponiamo ‘Terrazza Mascagni’, un ‘provino’ che il cantautore toscano ha scritto e registrato in casa durante questo particolare momento e che, senza il consueto passaggio da uno studio di registrazione, ha preferito letteralmente regalare ai suoi fan rendendolo fruibile attraverso i suoi canali social.
Come spiega il cantautore, “Ho scritto una canzone in questi giorni, solo piano e voce. Si tratta di un semplice provino che ho registrato nel salotto di casa mia, luogo dove sono nate la maggior parte delle mie canzoni. Sussurro i miei pensieri tutto di un fiato osservando il mio infinito: il mare che ogni giorno vedo dalla finestra. Ho deciso di intitolare questo brano inedito ‘Terrazza Mascagni’ e di donarlo ai miei fan per ringraziarli per il loro affetto e sostegno”.
Max