Ci ha lasciato così firma storica delle pagine della cultura e dello spettacolo dell’Ansa, giornalista appassionato, che credeva in quello che faceva, è morto venerdì mattina in seguito ad una broncopolmonite che sembrava aver superato. Era vicino ai 93 anni ma guardava sempre avanti e non amava parlare dell’età. Ma noi lo ricordiamo cosi: Ettore è stato attivo fino all’ultimo. Stava preparando un pezzo su Giulio Aristide Sartorio e la prima guerra mondiale e quindici giorni fa era andato in rete il suo ultimo servizio firmato, una panoramica per il 2015 dei maggiori teatri lirici del mondo. Al teatro, suo primo grande amore, aveva dedicato il libro ’I paesaggi di Dioniso. Venticinque anni dell’Associazione teatrale tra i comuni del Lazio’ (Editoria &Spettacolo).
Una vita per la danza e il teatro, un maestro del giornalismo”, lo ricorda Paolo Baratta, presidente dell’Accademia Filarmonica Romana che “partecipa al lutto della famiglia per la scomparsa di Ettore Zocaro, tante volte presente alle attività della nostra istituzione con la sua preziosa voce critica”. Critico teatrale e musicologo, ha seguito per anni il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Teatro dell’Opera di Roma e ha scritto, fra l’altro, del Macerata Opera Festival oltre che di Taormina Arte.
Ettore non si fermava mai, aveva voglia di vivere nonostante la sua età, in pieno agosto stava volentieri in città a seguire spettacoli, festival. Negli ultimi anni si aiutava con un bastone che portava con disinvoltura. Nove anni fa aveva avuto problemi di cuore ma poi si era ripreso, e fino a quindici giorni fa, quando si è ammalato, era attivo. Aveva ancora voglia di perdersi nei mille progetti che però questa volta si sono stroncati in un dolore incolmabile.