E’ stata Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola, ad annunciare dai microfoni di Radio Capital che Elisabetta Spitz (ex direttore dell’Agenzia del Demanio), è il supercommissario per il Mose. L’investitura è stata decisa stamane nell’ambito del Cdm di oggi sull’emergenza nel veneziano dove, entrando stamane a palazzo Chigi, Conte aveva informato che “Nel Cdm di oggi adotteremo il decreto che dichiara lo stato di emergenza come richiesto dal presidente della regione Zaia e questo ci consentirà di varare già le prime dotazioni finanziarie per quanto riguarda le spese di primo soccorso volte a ripristinare la funzionalità dei servizi”. Uscendo, il premier ha poi affermato che “Per quanto riguarda il ristoro dei danni, ci sono due fasi: la prima consentirà di indennizzare privati ed esercenti commerciali fino ad un limite di 5mila euro per i privati e 20 mila per gli esercenti. Questi soldi potranno arrivare subito. Poi chi ha danni più consistenti saranno quantificati con più calma e ovviamente dietro istruttoria tecnica e potranno anche essere liquidati quelli maggiori”. Entrando nello specifico del Mose, il presidente del Consiglio ha tenuto a smorzare ogni polemica affermando che “siamo pronti per la designazione del commissario straordinario del Mose che già c’è, e dobbiamo integrare anche la nomina del Consorzio Venezia Nuova e poi ancora c’è il provveditorato di competenza sulle acque su cui stiamo facendo una valutazione. ‘Al momento abbiamo individuato la data del 26 novembre per il Comitatone per una governance di tutti i problemi, dal Mose alle Grandi Navi a un maggiore coordinamento tra tutte le autorità competenti”.
Nel frattempo, attraverso la sua pagina Facebook, il governatore del Veneto ha riferito: “Stamattina ho partecipato ad un incontro operativo in Prefettura a Venezia per dare risposte immediate alla città ferita e a tutto il litorale devastato dalle maree eccezionali dell’altra notte. Ho chiesto tre cose, fondamentalmente: l’immediata dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo, con il conseguente stanziamento di risorse; pieni poteri al sindaco per la gestione della situazione in città: una soluzione rapida alla questione Mose, che è un cantiere STATALE (lo ricordo nuovamente ai lazzaroni che si ostinano a pensare il contrario). Tutta la costa veneta ha subìto la marea eccezionale dell’altra notte. A Barbamarco di Porto Tolle (Rovigo), come vedete più di 40 cavane sono andate distrutte. Anche qui la situazione è tragica, stiamo intervenendo per capire l’entità dei danni.” Parlando poi specificatamente del Mose, Zaia ha poi aggiunto che “servono ancora risorse pari 400 milioni di euro che non sono ancora state stanziate dal Governo. Aspettare ancora fino al 2021 mi sembra tanto. Non sono ancora ben definite le motivazioni per cui ci siano ancora dei lavori da fare, quali siano esattamente e se la gestione è ben programmata, è un opera faraonica: sott’acqua ci sono dei grattaceli in cemento armato”. Infine il presidente della Regione ha tenuto ad evidenziare l’impegno, il sacrificio e l’umiltà dei suoi conterranei i quali, “in queste 30 ore, dopo l’acqua alta straordinaria (187 centimetri) dell’altra notte, non sono rimasti a guardare. Si sono rimboccati le maniche ed hanno spazzato via acqua, fango e rifiuti, per riportare la situazione alla normalità“. In particolare “il bar Dogale nel campo adiacente ai Frari. Ieri era uno dei pochissimi aperti in zona. Nessuna lamentela, nessun pianto, nessuna accusa. Nel pomeriggio all’interno c’erano il gestore e tre dipendenti che pulivano il fango senza far mancare il servizio ai clienti”.
aggiornamento ore 19.31
Uscendo dal Cdm il premier Conte ha poi annunciato: “Deliberato in Cdm lo Stato di emergenza per Venezia. Stanziati 20 milioni, i primi fondi per gli interventi più urgenti, a sostegno della città e della popolazione. Al lavoro per il piano per gli indennizzi a privati e commercianti e per rifinanziare la legge speciale per Venezia”.
Dunque il presidente del Consiglio ha mantenuto le premesse che accompagnavano il vertice di stamane sull’energnza nel veneziano quando, arrivando a Palazzo Chigi, aveva tra l’altro affermato “… dichiarare lo Stato di emergenza e stanziare subito le prime risorse per i soccorsi e il ripristino dei servizi. Avvieremo anche il piano per gli indennizzi: nella fase più immediata potremo erogare ai privati sino a 5.000 euro, mentre per le attività produttive sino a 20.000 euro. Per il 26 novembre ho convocato anche il ‘Comitatone’, per affrontare questioni cruciali come l’approdo delle grandi navi, il completamento del Mose e assicurare il coordinamento tra le varie Autorità”.
Nel frattempo è giunta notizia che anche domani le scule rimarranno chiuse a Venezia e provincia.
Max