(Adnkronos) – “Circa 1 paziente su 3 al momento della diagnosi di tumore presenta una condizione di malnutrizione. Secondo la Società italiana di Nutrizione clinica e metabolismo (SINuC) 1 paziente su 5 muore di malnutrizione prima che di tumore e il 9% dei pazienti è già malnutrito alla prima visita oncologica, ovvero ancora prima di iniziare le terapie antitumorali. Purtroppo, però, anche in questo caso, l’accesso da parte dei pazienti oncologici alle terapie di supporto nutrizionale è disomogeneo tra Regioni e all’interno delle Regioni, oltre al fatto che non sono ancora inserite nei Livelli essenziali di assistenza”. Così Tonino Aceti, presidente di Salutequità durante il seminario ‘Equità di accesso in Oncologia’, realizzato con il contributo non condizionato di Merck Serono Spa, che si è tenuto questa mattina a Roma.
In occasione dell’evento è stato presentato il 9° Report di Salutequità “Equità di accesso in oncologia” nell’ambito dell’Osservatorio permanente sullo stato dell’assistenza ai pazienti non-covid. Il tema della nutrizione, insiste Aceti, “è fondamentale perché aiuta il paziente ad affrontare con più forza il percorso di cura che lo attende, fatto di chemioterapia, radioterapia e non solo. Tuttavia, oggi le terapie di supporto nutrizionale – conclude il presidente di Salutequità – non sono all’interno dei Lea. A tale proposito, le associazioni dei pazienti hanno segnalato più volte questo problema e chiesto a vari governi che tali terapie entrino a pieno titolo nella rimborsabilità del Servizio sanitario nazionale, attraverso il loro inserimento nei Lea”.