“Dobbiamo ancora discutere ufficialmente della proroga, il termine non è ancora scaduto, funziona ancora. Entro il 19, prima di prendere una decisione sulla prosecuzione, ovviamente sarà necessario valutare l’efficacia dell’accordo“. Così il portavoce del Cremlino, Peskov, commentando l’eventuale’ rinnovo dell’accordo relativo all’esportazione di grano, come noto, stipulato ad Instanbul lo scorso 22.
Accordo sul grano, la Russia ‘reticente’ sull’estensione: non ne è stata rispettata una parte
Dunque, riguardo alla proroga, Peskov ha tenuto a rimarcare che, prima di ragionare sulla sua estensione, una volta scaduto l’accordo andrà attentamente valutat., A monte delle reticenze avanzate da Mosca, il fatto che a suo parere non sia stata rispettata – come invece stabilito la parte dell’accordo relativa all’esportazione di grano e di fertilizzanti russi.
Accordo sul grano, Lavrov: “E ripresa l’attuazione della parte ucraina, ma non si vede ancora alcun risultato sulla nostra”
Una ‘lamentela’, quella russa, rimarcata anche da Lavorov, ministro degli Esteri il quale, intervenendo da Amman (in Giordiania), ha commentato spiegando che “l’accordo ‘va applicato anche al grano e ai fertilizzanti russi, ma non ci sono segnali in questa direzione’. Da parte delle Nazioni Unite andrebbero prese misure serie per sbloccare ‘al più presto’ l’export di prodotti alimentari e fertilizzanti russi. Come sapete – ha aggiunto il ministro russo – è ripresa l’attuazione della parte ucraina dell’accordo, ma non si vede ancora alcun risultato per quanto riguarda la seconda parte del pacchetto, proposta a suo tempo dal segretario generale dell’Onu Guterres e che comporta la rimozione di ogni ostacolo all’esportazione di fertilizzanti e cereali russi“. Dunque, ha poi aggiunto Lavorov, ”Abbiamo ancora una vota chiesto al Segretario generale delle Nazioni Unite di rispettare gli impegni che si è preso di sua iniziativa”.
Accordo sul grano, il ministro Kuleba: “Parlare di ‘garanzie è per la Russia il solo modo per salvare la faccia”
Da canto suo, intervenendo sulla questione, Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino. ha affermato che “La decisione di Mosca di rientrare nell’accordo, è dipeso da ‘un grande lavoro diplomatico dietro le quinte del Segretario generale delle Nazioni Unite e del presidente della Turchia’. L’Ucraina ‘non ha dato alcuna garanzia alla Russia’ per farla tornare nell’accordo sull’esportazione del grano”, stipulato per l’appunto lo scorso 22 luglio. “Questo perché – ha tenuto a chiarire Kuleba – l’Ucraina non ha mai usato per scopi militari i corridoi umanitari’ individuati per il transito di navi cariche di prodotti alimentari”. Dunque, ha concluso il ministro ucraino, “Parlare di ‘garanzie è per la Russia il solo modo per salvare la faccia”.
Accordo sul grano, Borrell (Ue): “Il cibo non dovrebbe mai essere usato come un’arma di guerra”
Intanto, attraverso Twitter, Borrell (l’Alto responsabile della politica estera dell’Unione europea), ha scritto che Bruxelles ha espresso il suo plauso sia all’Onu, che alla Turchia, per aver contribuito a riportare la Russia all’interno dell’accordo: ”Il cibo non dovrebbe mai essere usato come un’arma di guerra”, ha scritto Borrell, che poi ha aggiunto: ”l’esportazione di grano è fondamentale per affrontare la crisi alimentare globale esacerbata dalla Russia. Invito tutte le parti a rinnovare l’iniziativa”.
Max