Accordo Sea Watch e Sea Eye. Malta: fatto più del dovuto

Il governo di Malta ha dato il via libera per lo sbarco dei 49 migranti presenti sulle navi umanitarie Sea Watch 3 e Sea Eye, che dal 22 dicembre 2018 erano bloccate nel mar Mediterraneo in attesa di approdare in un porto sicuro. La svolta nell’accordo raggiunto fra otto paesi europei, compresa l’Italia, nei quali saranno distribuiti i 49 migranti.

In attesa dell’esito dei negoziati, Malta aveva concesso alle due navi l’autorizzazione ad entrare nelle sue acque nazionali per ricevere assistenza, senza però permettere lo sbarco dei migranti. L’odissea delle persone bloccate in mare nelle navi Sea Watch e Sea Eye si conclude, come ha confermato il governo maltese in una dichiarazione ufficiale: “Malta – il più piccolo stato dell’Unione europea – è ancora una volta chiamata ad assumersi responsabilità che vanno ben al di là delle sue competenze. Il caso riguardante Sea Watch 3 e Albrecht Penck si è verificato al di fuori dell’area di responsabilità di Malta. La Commissione europea ha convenuto che Malta non ha alcuna responsabilità legale in questo caso. Sulla base di questo principio, otto Stati membri hanno accettato di accogliere tutti e 49 i migranti attualmente presenti a bordo di SeaWatch 3 e Albrecht Penck.”

Il governo di Malta non manca di ricordare agli Stati europei il suo ruolo in questa vicenda. “Malta aveva salvato unilateralmente altre 249 persone in mare – si legge nella dichiarazione – e abbiamo sostenuto che non ha senso applicare un meccanismo di solidarietà ad hoc, solo se viene rifiutato un porto sicuro, ignorando così gli Stati membri che fanno il loro dovere.”

“Accogliamo con favore questa dimostrazione di solidarietà – afferma il governo maltese – e il riconoscimento del fatto che Malta ha fatto molto di più di quanto dovuto. Gli Stati membri che partecipano a questo programma di ricollocazione ad hoc sono: Germania, Francia, Portogallo, Irlanda, Romania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Italia. L’operazione per trasferire i migranti alle navi delle nostre forze armate nelle acque territoriali maltesi inizierà il più presto possibile. Alle barche delle ONG Sea Watch 3 e Albrecht Penck verrà chiesto di lasciare le nostre acque territoriali immediatamente dopo il trasferimento dei migranti”.