Grecia ed Egitto hanno stretto un accordo che traccia “le frontiere marittime e crea una zona economica esclusiva fra i due Paesi”. Il patto, dichiaratamente contro la Turchia, è stato firmato dai ministri degli Esteri di Egitto e Grecia, Sameh Shoukry e Nikos Dendias.
L’intesa, ha spiegato Shoukry in conferenza stampa, “riflette le relazioni privilegiate fra i due Stati e consente di trarre profitto dalle risorse che si trovano in quell’area”, in particolare gas e petrolio.
Dendias invece ha sottolineato che l’accordo di oggi “segna una nuova tappa delle relazioni” fra Cairo e Atene, che consentirà ai due Paesi “di fare fronte, fianco a fianco, a tutte le sfide”. Il ministro greco ha poi aggiunto che il nuovo patto rappresenta “l’opposto, l’esatto contrario” di quello firmato l’anno scorso tra Turchia e il governo di Tripoli, “da gettare nel cestino”.
Non si è fatta attendere la dura risposta turca. “Non c’è alcun confine marittimo tra Grecia ed Egitto – si legge in una nota del ministero degli Esteri – È un’intesa che viola i diritti della Libia. La Turchia non riconosce il valore giuridico dell’accordo annunciato e firmato oggi, nullo. Mostreremo sul campo e a livello diplomatico la nostra idea. La Turchia non permetterà alcuna attività in queste zone e continuerà a difendere con determinazione nel Mediterraneo orientale i diritti propri e dei turco ciprioti”.
Nel novembre del 2019 Turchia e Libia avevano siglato il Memorandum d’intesa, un accordo (molto criticato) sulla demarcazione dei confini marittimi nel Mediterraneo orientale. Grazie al memorandum, da un lato il governo di Ankara inviava aiuti militari ad al-Sarraj (consentendo la cacciata dalla Tripolitania del generale Khalifa Haftar), dall’altra si espandeva in una zona di grande importanza strategica.
Mario Bonito